«Servendoci di una tecnica mininvasiva, abbiamo eseguito la fusione della prima e della seconda vertebra cervicale in un paziente di soli 50 anni con un’importante instabilità legamentosa», spiega il dottor Marco Mannino, responsabile dell’équipe di Chirurgia vertebrale IV.
Si tratta di un intervento complesso che presuppone la presenza in struttura di una Rianimazione e di un monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio nonché di alcune attrezzature dedicate.

 

Un raro e complesso intervento di artrodesi della cerniera cranio-occipitale è stato eseguito in Humanitas Cellini dal dottor Marco Mannino e dal dottor Riccardo Parisotto, neurochirurghi dell’équipe di Chirurgia vertebrale IV, esperta nel trattamento completo delle patologie della colonna vertebrale e con un’alta specializzazione nei trattamenti della patologia vertebro-midollare.

«Servendoci di una tecnica mininvasiva – spiega il dottor Mannino –, abbiamo eseguito la fusione della prima e della seconda vertebra cervicale in un paziente di soli 50 anni con un’importante instabilità legamentosa». Si tratta di un intervento complesso che presuppone la presenza in struttura di una Rianimazione e di un monitoraggio fisiologico intraoperatorio nonché di attrezzature quali la testiera di Mayfield e il microscopio operatorio, tutti nella disponibilità di Humanitas Cellini e dell’équipe di Chirurgia vertebrale IV: «L’intervento è durato circa due ore e ha portato alla completa guarigione del paziente che ha ripreso tutte le sue normali attività nel giro di venti giorni», aggiunge il dottor Mannino.

L’intervento è altresì raro e richiede una competenza specifica: «I Centri che trattano le instabilità cranio-cervicali sono pochi e gli specialisti che se ne occupano detengono una particolare competenza per questo tipo di patologia», precisa il dottor Mannino. Quando è necessario ricorrere a questo tipo di chirurgia? «In caso di traumi cervicali della cerniera cranio-occipitale o in caso di forme avanzate di malattie reumatiche come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica e altre malattie artritiche – risponde il dottor Mannino -. Questo tipo di instabilità può essere molto grave e portare persino alla tetraplegia, di fronte all’avanzamento della malattia l’intervento è l’unica soluzione possibile».

Il paziente operato in Humanitas Cellini aveva proprio un’instabilità di natura reumatologica, curata con farmaci biologici: «La decisione di eseguire l’intervento è scaturita dal fatto che il paziente continuava ad accusare disturbi motori importanti agli arti inferiori e superiori – precisa il dottor Mannino – . Dopo l’operazione ha ripreso la sua attività di giardiniere senza più accusare problemi». L’intervento è stato eseguito con il fondamentale contributo degli anestesisti di Humanitas Cellini e del neurofisologo che, in sala operatoria, ha monitorato le funzioni motorie e sensitive del paziente.