Foniatria: la dottoressa Antonella Cusimano presenta il nuovo ambulatorio di Humanitas Cellini: «È fondamentale la collaborazione con le altre specialità mediche e chirurgiche – afferma -. I vari disturbi possono essere affrontati con le adeguate terapie o contenuti in sede di prevenzione».

Voce, parola, linguaggio e deglutizione: sono alcuni degli ambiti in cui si muove la Foniatria, scienza medica che si occupa della fisiopatologia della comunicazione e della deglutizione, che in Humanitas Cellini ha appena avviato un nuovo ambulatorio affidato alla dottoressa Antonella Cusimano, specialista in Audiologia e Foniatria con consolidata esperienza nell’ambito infantile e in quello delle patologie neurologiche e neurodegenerative.

«I disturbi dell’apprendimento (compreso il linguaggio orale e quello scritto) e quelli di fluenza (come la balbuzie e ciò che vi si correla) fanno parte di quanto foniatra e logopedista affrontano insieme: al primo spetta la diagnosi funzionale e l’eventuale terapia medica nonché la stesura del Piano riabilitativo, il secondo si occupa della riabilitazione», spiega la dottoressa Cusimano. Il foniatra interagisce spesso con l’otorinolaringoiatra: «Se il problema è funzionale lo prendiamo in carico noi – aggiunge -. Se la disfonia è di origine organica, la presa in carico foniatrico-logopedica avviene prima ed eventualmente dopo l’intervento dell’otorinolaringoiatra. Questo affinché le patologie benigne delle corde vocali (cisti, polipi e noduli) che resistono al trattamento riabilitativo e necessitano di intervento chirurgico non vadano incontro a recidiva. Lo stesso discorso vale per le patologie di origine neoplastica».

Di fronte alla patologia, il lavoro del foniatra risulta trasversale a svariate discipline mediche e chirurgiche: dalla Pediatria, per quanto concerne gli aspetti legati a linguaggio, disturbi dell’apprendimento e disfagia infantile, alla Neuropsichiatria infantile per ciò che concerne l’autismo, sindromi genetiche e non solo. «Lavoriamo anche con gli specialisti che si occupano di bambini in ambito psicologico, gastroenterologico e radiologico – aggiunge la dottoressa Cusimano -. Mentre con i pazienti adulti ci muoviamo più di frequente nell’ambito delle patologie neurodegenerative, neurologiche croniche o acute. Il nostro intervento risulta necessario anche al cospetto di patologie chirurgiche che possono, ad esempio, riguardare la Chirurgia oncologica a seguito di interventi al distretto testa-collo e l’Endocrinologia ad esempio per interventi alla tiroide, ma anche la Cardiochirurgia e la Chirurgia vascolare possono richiedere il nostro sostegno ogni qual volta il chirurgo entra in contatto con le corde vocali e i suoi nervi».

La dottoressa Cusimano è anche fortemente orientata sulla cura della parte professionale della voce, disciplina per la quale ha condotto una specifica formazione universitaria di Vocologia artistica a Ravenna. «Voce utilizzata per cantare o anche solo per parlare – specifica -. È sempre importante svolgere una valutazione sulla salute delle corde vocali, in ottica di prevenzione e, quando ci si trova in ambito di patologia, per non creare ulteriore danno e consentire a chi utilizza la voce in modo professionale di riprendere al più il presto il suo lavoro». Una dimensione che riguarda anche insegnanti e operatori di call center, “obbligati” a parlare tanto e sforzare la voce. «Usare il diaframma è un atletismo che va appreso e che tutti dovrebbero scoprire in ottica preventiva»

Ma come si applica la prevenzione in campo foniatrico? Chi farebbe bene a sottoporsi a una visita in grado di allontanare eventuali problemi futuri? «Chi in età infantile ha avuto disturbi di linguaggio – risponde la dottoressa Cusimano – dovrebbe essere monitorato affinché non si registrino ripercussioni nella scrittura e nella lettura. Ma anche i bambini piccoli che hanno una partenza tardiva del linguaggio dovrebbero essere controllati perché potrebbero registrare conseguenze sugli sviluppi effettivi del linguaggio o, in origine, avere problemi legati all’udito».

In tema di disturbi scolastici dell’apprendimento, quale consiglio è utile fornire ai genitori? «Non bisogna mai sottovalutare le difficoltà che un bambino può mostrare a scuola. Non sempre si tratta di pigrizia o svogliatezza. Quando il bambino ha un certo tipo di problematiche facilmente riconoscibili, tipo le doppie o gli accenti, oppure fatica a leggere in modo scorrevole, anziché tralasciare e lasciare andari avanti è meglio fare una visita di valutazione», osserva la foniatra di Humanitas Cellini. Ma non sono solo i bambini ad avere bisogno dello specialista: «Gli adulti? Non è mai troppo tardi – conferma la dottoressa Cusimano -. Le risorse di plasticità neuronale sono presenti e permettono di recuperare situazioni compromesse. In assoluto, voce, parola e linguaggio sono tre cose diverse e vanno sempre distinte ma occorre sempre curarle, a qualsiasi età, perché sono importanti espressioni della persona».