Sport stagionale che può essere pericoloso se fatto con leggerezza. «Preparare gambe e cuore, utilizzare la ginnastica propriocettiva», dice il dottor Maurizio Forti, ortopedico della Cellini.

 

Tanto atteso, l’inverno è arrivato portando con sé l’agognata stagione sciistica e la conseguente catena di traumi sulla neve che interessano chi si cimenta nell’attività fisica in montagna. «La preparazione fisica è assolutamente fondamentale per avvicinarsi in modo corretto alla stagione dello sci – premette il dottor Maurizio Forti, ortopedico e responsabile del servizio di Chirurgia del ginocchio di Humanitas Cellini -. Guai a presentarsi sulle piste senza un’adeguata preparazione. Ci si può fare davvero male».

 

Soprattutto perché sciare non è lo sport più banale del mondo. «Tutt’altro – incalza il dottor Forti -, è anzi una disciplina molto tecnica che può risultare anche pericolosa se affrontata con leggerezza. Intanto perché è uno sport stagionale: chi nel corso dell’anno non ne pratica altri rischia di giungere all’appuntamento fuori forma o comunque impreparato. Inoltre, i materiali e le attrezzature a disposizione di tutti sono sempre più evoluti e rendono questo sport sempre più tecnico e perciò pericoloso». Il dottor Forti si riferisce in particolare agli sci carving: «In curva hanno una tenuta maggiore – afferma – che, se fuori controllo, può produrre sollecitazioni pericolose per le nostre ginocchia». Nell’ultimo decennio sono aumentate in modo consistente le fratture del piatto tibiale mentre rimangono costanti gli infortuni che interessano il menisco o i legamenti collaterali del ginocchio.

 

È perciò bene provvedere a potenziare quadricipiti e flessori ma anche preoccuparsi in modo attento del sistema cardiocircolatorio, allenandolo sapendo di doversi poi cimentare ad alta quota. «Fondamentale è anche la ginnastica propriocettiva – aggiunge ancora il dottor Forti -, per la quale si possono eseguire esercizi molto utili anche in palestra, dove esistono macchine da allenamento in grado di simulare l’esperienza dello sci. Coordinare il movimento e riconoscere la posizione del proprio corpo in qualsiasi momento sono condizioni fondamentali per lo sciatore attento».

 

Quello disattento è invece di solito un “over 35” che torna a casa con un trauma perché non si era preparato in modo adeguato. «La casistica è impietosa – conclude il dottor Forti -. Ci si fa male di più a fine giornata perché si è stanchi, subito dopo pranzo perché si è mangiato o bevuto oltre misura, a inizio giornata perché la pista è ancora fredda e più difficile da affrontare. Chi va sulle piste deve essere attento a se stesso e agli altri sciatori ma deve soprattutto concentrare la sua attenzione sulla preparazione e sull’allenamento. In questo modo, sciare sarà piacevole e divertente come questa disciplina sportiva può essere».