Elevate temperature e alti valori di umidità prolungati nel tempo possono determinare importanti effetti sulla salute, in particolare su quella dei soggetti più deboli. La campagna #estatesiscura del ministero della Salute offre consigli e informazioni che la dottoressa Sandra Alban della Direzione sanitaria di Humanitas Cellini invita a seguire.

 

Si chiama ondata di calore e definisce un periodo prolungato nel tempo di condizioni meteo estreme, caratterizzato da temperature al di sopra dei valori abituali e spesso associate ad alti valori di umidità: «Un’ondata di calore particolarmente intensa e di lunga durata può produrre effetti importanti sulla salute. È perciò opportuno informarsi per sapere come difendersi al meglio da questa insidia stagionale», avverte la dottoressa Sandra Alban, medico della Direzione sanitaria di Humanitas Cellini e responsabile del servizio di Guardia medica interdivisionale.

Quest’anno il ministero della Salute ha avviato la campagna informativa on line #estatesicura 2018: sul sito web www.salute.gov.it/caldo sono disponibili i bollettini con le previsioni delle ondate di calore, i consigli e le informazioni destinate alla popolazione, le linee guida per gli operatori dei servizi sanitari e sociali, la mappa dei servizi attivi a livello locale. A patire gli effetti delle ondate di calore sono, in particolare, le persone anziane o quelle che soffrono di patologie croniche, ma anche bambini e donne in gravidanza possono diventare il bersaglio di temperature estreme.

#estatesicura fa parte del “Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute”, un’azione che coinvolge 34 città italiane (capoluoghi di regione e città con oltre 200mila abitanti) e che dal 2014 vede Torino tra le 27 città incluse, nel periodo dal 15 maggio al 15 settembre, nel “Sistema nazionale di sorveglianza, previsione e allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla popolazione”: ogni giorno una nota sintetizza il livello di rischio per la salute in base alle condizioni meteorologiche previste nelle successive 24, 48 e 72 ore. Da nessun rischio (livello 0) si passa al basso rischio previsto nelle successive 24-72 ore (livello 1), al rischio elevato previsto nello stesso lasso di tempo (livello 2) fino a quando la persistenza per tre o più giorni del livello 2 non conduce a condizioni di rischio elevato (livello 3). I livelli di rischio 2 e 3 generano l’allerta dei servizi sanitari e sociali, già pre-allertati in presenza di rischio di livello 1.

«Il caldo – osserva la dottoressa Alban – causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Una persona sana riesce a contrastare gli effetti del caldo abbassando la temperatura della pelle per mezzo della  vasodilatazione cutanea e della produzione di sudore, quest’ultima può comportare anche la perdita di diversi litri d’acqua al giorno che vanno recuperati bevendo molti liquidi. I soggetti più fragili possono invece dimostrarsi poco efficaci nella regolazione della temperatura cutanea attraverso la produzione di sudore o, in altri casi, assumendo meno acqua del dovuto». Spesso queste persone avvertono poco il senso di sete, bevono poco e disidratano il loro organismo: ne consegue che il corpo può raggiungere una temperatura elevata o perdere così tanta acqua da non riuscire più a mantenere integre le proprie funzioni vitali.

«Una prolungata esposizione a temperature elevate può determinare lievi disturbi quali crampi, svenimenti ed edemi, ma anche fastidi più seri come congestione, colpo di calore o disidratazione – prosegue la dottoressa Alban -. Condizioni di caldo estremo possono inoltre determinare in soggetti con patologie croniche preesistenti un serio aggravamento delle condizioni di salute». Il caldo può determinare effetti importanti sulla pressione arteriosa: «Le persone ipertese e i cardiopatici, in special modo se anziani, possono denunciare importanti cali di pressione, soprattutto nel passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta», mette in guardia la dottoressa Alban. Che suggerisce due buone pratiche: «Evitare di passare bruscamente dalla posizione orizzontale a quella verticale e, soprattutto nelle ore notturne, non alzarsi troppo rapidamente dal letto ma, prima di mettersi in piedi, fermarsi per alcuni minuti in posizioni intermedie, magari seduti a bordo letto».

I pericoli legati alle ondate di calore possono comunque essere mitigati da una serie di comportamenti virtuosi, facilmente osservabili e sicuramente destinati a rendere meno traumatico il confronto con temperature e umidità da record. Di seguito, un decalogo di azioni da eseguire e da suggerire:

  1. Non uscire di casa nelle ore più calde della giornata.
  2. Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro, schermando le finestre esposte a sud e sud-ovest e usando con la dovuta attenzione l’aria condizionata.
  3. Bere molti liquidi.
  4. Non bere bevande alcoliche o contenenti caffeina.
  5. Consumare pasti leggeri.
  6. Vestire comodi e leggeri.
  7. Ventilare l’auto prima di mettersi in viaggio e regolare la temperatura interna su valori di circa cinque gradi inferiori a quella esterna.
  8. Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata.
  9. Tenere d’occhio le persone a rischio e fare loro visita due volte al giorno.
  10. Dare molta acqua fresca agli animali domestici.