Percorsi condivisi e approccio interdisciplinare: il paziente è preso in cura secondo i protocolli della Rete oncologica regionale.

Dalla diagnosi al trattamento, ogni passaggio risulta condiviso e validato secondo i protocolli riconosciuti dalla Rete oncologica piemontese. L’urologo e l’oncologo sono a disposizione del paziente e gli garantiscono la continuità assistenziale necessaria, illustrandogli il percorso che lo attende e le modalità con le quali verrà svolto. Sono queste le caratteristiche della collaborazione tra l’Urologia di Humanitas Cellini e l’Oncologia di Humanitas Gradenigo. «Quando ha necessità di cure mediche oncologiche specifiche, il paziente viene affidato all’Oncologia del Gradenigo. In ogni caso, i due ospedali condividono informazioni e valutazioni, assicurando al paziente la massima continuità assistenziale possibile», spiega la dottoressa Giuseppina Cucchiarale, urologa di Humanitas Cellini.

Ogni attività viene sviluppata secondo le direttive della Legge regionale che prevede la discussione multidisciplinare dei casi clinici. E’ il cosiddetto GIC (Gruppo interdisciplinare di cura) che stabilisce il percorso di cura più appropriato della persona malata attraverso la sua visione complessiva e l’interdisciplinarità dell’approccio clinico. «Il vantaggio principale è quello di una maggiore tempestività, garantita dal coordinamento degli interventi», assicura il dottor Alessandro Comandone, responsabile dell’Oncologia di Humanitas Gradenigo e referente della Rete oncologica piemontese. «I professionisti coinvolti nelle fasi di diagnosi e cura del paziente con tumore urologico si presentano come una vera e propria équipe medica – spiega -. Comunicazione e condivisione sono interdisciplinari, i percorsi diagnostico-terapeutici vengono unificati e i tempi di attesa ridotti: che si trovi in Cellini o in Gradenigo, il paziente ha la certezza di essere inserito in un contesto di cura che lo coinvolge senza interruzioni».

«Il GIC può risultare trainante nella gestione corretta della cura neoplastica e del paziente – aggiunge il dottor Comandone -. L’esperienza e la professionalità degli urologi della Cellini e del Gradenigo sono di valore riconosciuto e, in questo senso, rappresentano una garanzia». La collaborazione tra le due figure mediche è ritenuta fondamentale anche dal dottor Ferrando: «il paziente ha la certezza di essere sempre seguito al meglio e di non essere mai abbandonato a se stesso – afferma -. E’ come se nel giorno della prima visita gli venisse assegnato un filo che lo seguirà lungo tutta la sua esperienza ospedaliera».

L’oncologia renale, vescicale, prostatica e testicolare rappresenta da anni uno degli ambiti di maggiore attività dell’Urologia di Humanitas Cellini, come testimonia il fatto che nel corso del 2015 gli urologi della Clinica si sono occupati della diagnosi e del trattamento di oltre 350 pazienti con tumore urologico. Il lavoro congiunto con l’Oncologia e l’Urologia di Humanitas Gradenigo e l’esperienza nel GIC hanno il compito di condurre l’Urologia di Humanitas Cellini all’interno della Rete oncologica piemontese: «Volumi e indicatori di attività rispondono già ai requisiti necessari – assicura la dottoressa Cucchiarale -, questo perché il nostro lavoro obbedisce già da anni a rigorosi standard di qualità».

L’attività dell’Urologia di Humanitas Cellini comprende tutte le altre maggiori aree di interesse urologico: la chirurgia ricostruttiva delle basse vie urinarie, l’ipertrofia prostatica benigna, la chirurgia ricostruttiva per patologia benigna, la calcolosi urinaria, l’andrologia, il trattamento chirurgico delle alterazioni della statica pelvica e il trattamento chirurgico dell’incontinenza urinaria maschile e femminile. Nelle sale operatorie di via Benvenuto Cellini 5 si effettuano interventi di chirurgia urologica complessa a cielo aperto ed endoscopica, chirurgia laparoscopica, andrologica e transvaginale.