Attiva da febbraio, la nuova Ortopedia III conta su un team esperto e attento nella preservazione dell’articolazione

Dal mese di febbraio Humanitas Cellini può contare su una nuova unità di Ortopedia III, specializzata in Chirurgia conservativa del ginocchio e traumatologia dello Sport. È diretta dal dottor Daniele Comba e conta sulla presenza degli specialisti Enzo Cenna, Marco Dolfin, Antonio Pastrone e Francesco Saccia.

«Metteremo a disposizione la nostra esperienza di chirurgia conservativa del ginocchio, con l’obiettivo di rispettare, riparare e conservare il più possibile l’anatomia originaria del ginocchio e le strutture che lo compongono – afferma il dottor Comba -. Essere “conservativi” significa innanzitutto limitare gli interventi chirurgici alle situazioni in cui questi sono strettamente necessari e trattare conservativamente (con infiltrazioni, fisioterapia, terapia del dolore, terapia strumentale) tutte quelle patologie che non richiedono l’intervento, ad esempio il dolore di rotula, molte lesioni dei menischi non traumatiche, determinate lesioni dei legamenti, le artrosi lievi o inziali».

L’équipe svolge attività ambulatoriale e chirurgica e si focalizza in particolare sulla chirurgia del menisco e dei legamenti, traumatologia sportiva, osteotomie e protesica.

In particolare, è grande l’esperienza in ambito di chirurgia meniscale: «la nostra équipe adotta tecniche di riparazione per conservare l’integrità del menisco e rispettare l’anatomia del ginocchio», spiega il dottor Comba. Così come nella chirurgia legamentosa del legamento crociato anteriore, dove l’obiettivo è ricostruire il legamento con tecniche artroscopiche mini-invasive riproducendo il più possibile l’anatomia originaria del paziente, e in casi selezionati provando a riparare il legamento piuttosto che sostituirlo con un tendine prelevato dal paziente stesso: «Riusciamo così a prenderci cura in modo globale di tutte le lesioni che colpiscono gli sportivi e che interessano menischi, legamenti o cartilagine, con un’attenta valutazione del ginocchio nel suo insieme».

Anche nei casi in cui non si possa evitare la protesi di ginocchio è possibile adottare un approccio conservativo: «Utilizzando piccoli impianti (protesi mono-compartimentali femoro-tibiali e femoro-rotulee) che consentono la conservazione dei legamenti crociati e della maggior parte del ginocchio originario», spiega il dottor Comba. «In caso di protesi totale di ginocchio, utilizziamo la tecnica di allineamento cinematico calibrata: una tecnica elaborata dal chirurgo Stephen Howell che consente la conservazione dell’allineamento originario dell’arto, cioè la conformazione nativa del ginocchio prima dell’artrosi, con l’obiettivo di ottenere un funzionamento maggiormente naturale della protesi stessa».