«Se usato male, lo zaino scolastico può contribuire a causare dolori importanti», spiega il dottor Leonardo Antonio Zottarelli, ortopedico di Humanitas Cellini. «Genitori e ragazzi devono però stare attenti anche a sedentarietà e posture scorrette, due cattive abitudini da evitare».

Occorre tenere la schiena dritta, anche quando trasporta il pesante zaino scolastico. Sta per ricominciare la scuola e tra i tanti pensieri che sono tornati a occupare le menti dei genitori c’è anche quello sul peso dei libri scolastici e sul loro trasporto. “Quello zaino è troppo pesante: farà male a mio figlio e alla sua schiena” è il ritornello piuttosto comune, in special modo nei giorni che segnano l’inizio dell’anno scolastico. «Attenzione. Si tratta di una credenza da sfatare: non è allo zaino scolastico che si possono correlare deformità vere e strutturate come la scoliosi o la cifosi», ammonisce il dottor Leonardo Antonio Zottarelli, ortopedico della Chirurgia vertebrale di Humanitas Cellini. Che tuttavia precisa: «Se lo zaino viene però usato male e si abbina a una predisposizione del bambino o del ragazzo, può comunque diventare un co-fattore per sviluppare un dolore alla schiena, come la classica lombalgia».

Più che per il peso in sé, è importante per come viene portato. Seguendo cinque semplici consigli, si può imparare a usare in modo corretto lo zaino scolastico e si terranno lontani i possibili rischi per la schiena:

  1. Evitare di “lanciare” lo zaino sulla schiena. È invece opportuno indossarlo dopo averlo appoggiato sul banco, aver piegato le ginocchia e non aver coinvolto in alcun modo il rachide nello sforzo del sollevamento.
  2. Scegliere con attenzione il modello di zaino più adatto. Che sia cioè proporzionato al fisico dello studente e che sia dotato di bretelline ampie e imbottite, in grado di aderire alla schiena e di distribuire in modo uniforme il peso lungo le spalle.
  3. Fare aderire perfettamente lo zaino alla schiena. Non bisogna assolutamente farlo scendere e penzolare oltre la linea dei glutei, poiché in quel modo causa un eccessivo sbilanciamento e favorisce una scorretta distribuzione dei pesi.
  4. Utilizzare sempre anche la chiusura anteriore dello zaino. Quest’ultima contribuisce a mantenere la schiena solidale con lo zaino ed evita quell’inopportuno “effetto pendolo” che talvolta osserviamo nei ragazzi in corsa per prendere l’autobus.
  5. Preparare lo zaino in modo mirato e ben organizzato. Gli oggetti più pesanti, voluminosi e rigidi devono essere sistemati verso lo schienale, il resto va distribuito verso l’esterno facendo sempre attenzione che nulla balli all’interno dello zaino.

Il ministero della Salute raccomanda di scegliere uno zaino che non superi il 10-15 per cento del peso del ragazzo: significa che chi pesa 40 chili non dovrebbe portarne uno più pesante di 4-6 chilogrammi. «Ai genitori suggerisco perciò di scegliere quello più utile – aggiunge il dottor Zottarelli -, che non sempre coincide con il più bello o con il più desiderato dai figli». Diffidare anche del sempre popolare trolley: «È utile perché non sovraccarica la schiena, ma implica l’innaturale movimento del trascinamento e va perciò utilizzato con cura».

Occorre tener conto che la potenziale criticità dello zaino scolastico è legata alla crescita e, in particolar modo, all’inizio della pubertà, vale a dire una fase delicata per la schiena di chi si sta facendo adulto: «È la fase in cui le strutture muscolari si irrobustiscono progressivamente per poter sopportare carichi più pesanti – sottolinea il dottor Zottarelli -. Un passaggio che modifica in maniera sostanziale il corpo del bambino, spesso poco tonico e afflosciato sulla propria struttura scheletrica». Aggravata dalle cattive abitudini: «La postura dei bambini andrebbe corretta da subito – prosegue lo specialista -. Purtroppo l’assenza di un’azione preventiva a livello scolastico fa sentire i suoi effetti, anche perché fa il paio con un atteggiamento posturale di gran moda tra i più giovani: tronco molto anteposto e spalle chiuse in avanti che accentuano la normale curva dorsale. È un comportamento molto scorretto che, reiterato nel tempo, può favorire squilibri bio-meccanici in grado di causare dolore e problemi anche in età adulta».

Un ruolo decisivo in negativo lo può giocare la sedentarietà: «I genitori devono spingere i ragazzi a un’adeguata attività sportiva che aiuterà loro a sviluppare la muscolatura in modo omogeneo e ad assumere una postura più corretta», incalza il dottor Zottarelli. E cos’altro possono fare i genitori per la buona salute della schiena dei propri figli? «Richiamarli a una postura corretta, soprattutto durante la fase dello studio – conclude il dottor Leonardo Antonio Zottarelli -: si studia sul tavolo, non sul divano o sul letto, ben aderenti allo schienale della sedia, con i polsi appoggiati sul tavolo e con la testa non troppo piegata in avanti per la lettura. Comportamenti corretti che, se applicati quotidianamente, possono scongiurare problemi anche invalidanti nell’età adulta».