Dolore che parte dalla parte bassa della schiena, scende lungo la gamba e arriva fino al piede, accompagnato da formicolii, debolezza o difficoltà nei movimenti: sono sintomi comuni, spesso sottovalutati, ma che possono indicare la presenza di lombosciatalgia.

A parlarne è stato il dottor Carlo Alberto Benech, responsabile del Centro di Chirurgia Robotica Vertebrale di Humanitas Cellini, ospite della puntata di oggi, 19 maggio, della trasmissione Elisir su Rai 3 (clicca qui per vedere la puntata completa).

Che cos’è la lombosciatalgia?

La lombosciatalgia è un dolore che nasce nella zona lombare e si irradia lungo il nervo sciatico fino alla gamba. La causa più frequente è l’ernia del disco, ovvero la fuoriuscita del nucleo polposo – la parte centrale del disco intervertebrale – che va a comprimere la radice nervosa provocando dolore, formicolio (parestesie) e, nei casi più gravi, disturbi del movimento.

Il dolore può irradiarsi in diverse aree della gamba a seconda della radice nervosa interessata: posteriore, laterale o anteriore.

Fattori di rischio e prevenzione

Contrariamente a quanto si pensa, l’età non è l’unico fattore di rischio. Le cause più comuni includono:

  • posture scorrette
  • sforzi ripetuti
  • obesità
  • sedentarietà
  • fattori genetici (familiarità)

Una corretta prevenzione e l’adozione di uno stile di vita attivo possono ridurre significativamente il rischio di sviluppare la lombosciatalgia.

La diagnosi: esami e visita specialistica

Per arrivare a una diagnosi precisa è fondamentale una visita neurochirurgica approfondita, accompagnata da esami diagnostici specifici come:

  • Risonanza magnetica (per visualizzare dischi e tessuti molli)
  • TAC (complementare per analizzare le strutture ossee)
  • Radiografia lombo-sacrale
  • Elettromiografia (per valutare la funzionalità dei nervi)

Le terapie: dai farmaci all’intervento chirurgico

Il trattamento inizia, in genere, con farmaci antinfiammatori e riposo, per poi passare a cortisonici o infiltrazioni peridurali in caso di dolore persistente.

Se le terapie conservative non portano benefici entro 3-4 mesi, si può valutare l’opzione chirurgica. L’intervento consiste nella rimozione dell’ernia per eliminare il conflitto tra il disco e il nervo. In alcuni casi, quando il disco è molto danneggiato, si ricorre a una sostituzione con un tassello in titanio, fissando le vertebre con viti e barre per evitare recidive.

Chirurgia robotica e mininvasiva: quali sono i vantaggi?

Grazie alla chirurgia robotica gli interventi sono sempre più precisi, sicuri e mininvasivi. Questo approccio consente un recupero più rapido e riduce i rischi, rendendo l’intervento possibile anche nei pazienti più anziani, purché in buone condizioni generali.

L’agopuntura può essere utile?

L’agopuntura può essere una risorsa utile nella fase iniziale, soprattutto nei casi di sciatica cronica, come trattamento antidolorifico e antinfiammatorio. Non sostituisce però le terapie standard, ma può affiancarle per migliorare i sintomi.

Cosa fare quando si avverte dolore alla schiena?

Soffrire non è una soluzione. La lombosciatalgia si può diagnosticare con precisione e trattare in modo efficace, anche chirurgicamente quando necessario. L’importante è non ignorare i sintomi, rivolgersi a uno specialista che possa individuare percorso terapeutico più adatto.