La tecnica BSP (Balloon SinuPlasty) non prevede tagli, tamponi nasali o perdita di sangue: «Un palloncino viene gonfiato all’interno del seno nasale coinvolto dall’infiammazione permettendo un rapido drenaggio e la guarigione della sinusite», spiega il dottor Maurizio Catalani, responsabile di Otorinolaringoiatria II della Clinica.

Una metodica innovativa per sconfiggere la rinosinusite, l’infiammazione dei seni paranasali (cavità pneumatiche del massiccio facciale) sempre più diffusa nella popolazione anche per via dell’aumento delle forme allergiche. Il merito è di Balloon SinuPlasty (BSP), una metodica che in Humanitas Cellini viene utilizzata dall’équipe del dottor Maurizio Catalani, responsabile di Otorinolaringoiatria II: «Si tratta di sinusoplastica dilatativa, una tecnica realizzata mediante un palloncino (Balloon) gonfiato all’interno del seno coinvolto dall’infiammazione, manovra che consente un rapido drenaggio e la guarigione della sinusite», spiega il dottor Catalani. La BSP riduce al minimo il disagio del paziente perché non prevede tagli, tamponi nasali o perdita di sangue: «È una metodica indolore e mininvasiva che porta beneficio immediato e spesso risolve una patologia tanto fastidiosa», aggiunge l’otorinolaringoiatra di Humanitas Cellini.

La BSP consente di andare a riaprire una zona che si è chiusa: l’ostio dei seni paranasali. «Si utilizza come primissima scelta nell’ostruzione del seno frontale – precisa il dottor Catalani -, ma può anche essere utilizzata per l’ostio del seno sfenoidale e, in casi molto selezionati, per quello del seno mascellare, di norma più facilmente accessibile con la chirurgia tradizionale». Non si tratta di una tecnica indicata per tutti: «Non ha senso pensarla per chi ha un’iperostosi, vale a dire un’ossificazione importante della regione dell’ostio sinusale, o per chi ha una poliposi nasale massiva che chiude l’ostio e non solo – chiarisce ancora il medico -. Il paziente candidato alla metodica BSP ha una sinusite del seno frontale che, anziché essere affrontata con taglio e rimozione della mucosa gonfia e tentativo di riaprire l’ostio chiuso, viene risolta da un palloncino e da un filo-guida che, in una sola manovra, permettono al chirurgo di fratturare l’ostio e di dilatarlo. A livello endoscopico si osserva un effetto immediato: le secrezioni, il pus e tutto quello che stava nel seno frontale viene giù liberando il paziente da quel peso devastante che lo assillava».

Cefalea, sensazione costante di peso alla testa e secrezioni purulente nel naso sono solo alcuni dei sintomi più frequenti della rinosinusite: «La metodica BSP viene eseguita in sala operatoria in anestesia generale – prosegue il dottor Catalani -. Il microscopico filo-guida è illuminato sulla punta malleabile e, sotto controllo endoscopico, viene inserito nel naso fino a raggiungere il seno nasale interessato. Una luce circoscritta sulla fronte del paziente conferma la correttezza della manovra eseguita e permette al chirurgo di far avanzare il palloncino fino alla posizione corretta, dove viene dilatato dall’energica pressione di una siringa fino a 10 atmosfere per 3-5 secondi». La dilatazione del palloncino procura la frattura dell’ostio e l’immediato drenaggio dei liquidi contenuti nel seno nasale. «In mani esperte si tratta di un intervento di pochi minuti e completamente esangue fino al momento della frattura – conclude il dottor Maurizio Catalani -, assai meno invasivo di quello tradizionale, più lungo, complesso e delicato per via del taglio di un tessuto infiammato che comporta immediato sanguinamento in una zona ristretta e poco osservabile».