Che cos'è la cardioversione?

La cardioversione consiste in una piccola scarica elettrica che va a "resettare" il sistema elettrico del cuore quando sono presenti aritmie come fibrillazione e flutter atriale, permettendo il più delle volte il ritorno al normale ritmo cardiaco, detto "sinusale".

La fibrillazione e il flutter atriale sono aritmie molto frequenti, in particolare nei soggetti ipertesi e negli anziani. Esse determinano un battito cardiaco anormale, in genere molto accelerato, che viene percepito come cardiopalmo, dispnea o più raramente dolore toracico. La complicanza più temibile della fibrillazione atriale è rappresentata dall'ictus, dovuto a piccoli coaguli di sangue che si formano all'interno dell'atrio e che vengono immessi in circolo, formando così degli "emboli".

Come si effettua la cardioversione?

La CVE viene eseguita collegando il paziente al defibrillatore, attraverso due piastre poste sul torace in modo che il cuore ne risulti posizionato in mezzo. Le piastre di questo strumento hanno la doppia funzione di registrazione dell'ECG (visibile sul monitor) e di trasmissione al torace della corrente erogata dal defibrillatore.
Il paziente viene addormentato per pochi minuti, con un'anestesia molto leggera. La "scossa" che viene data ha un'energia variabile dai 100 ai 300 Joule, a seconda del tipo di patologia e della struttura fisica del paziente. In caso di inefficacia della prima scarica possono essere effettuate altre 2-3 scariche, con energia progressivamente crescente.

Perché possa essere effettuata in sicurezza è indispensabile che il paziente abbia il sangue molto "fluido"; pertanto almeno 4 settimane prima della procedura verranno somministrati farmaci anticoagulanti.

Spesso, prima della CVE viene effettuato un ecocardiogramma trans-esofageo, una procedura un po' fastidiosa (simile per certi aspetti a una gastroscopia), ma che può rivelarsi indispensabile per escludere con certezza la presenza di trombi in atrio.
I rischi della CVE, in mani esperte, sono molto bassi; non è dolorosa, anche se può rimanere un lieve arrossamento cutaneo nel punto dove è stata erogata l'energia.

Il paziente viene dimesso generalmente il giorno successivo e può riprendere la sua normale attività. Dopo alcuni mesi, se viene mantenuto il ritmo sinusale, la terapia anticoagulante potrà essere sospesa. Talvolta l'aritmia può recidivare e la CVE può essere ripetuta.