Quali trattamenti per la deviazione del setto nasale?

La terapia medica è chiaramente inutile a risolvere i problemi legati alle deviazioni del setto nasale che richiedono soluzioni chirurgiche, ma può essere vantaggiosamente utilizzata per alleviare i disturbi conseguenti alle riniti.
 Spesso infatti le riniti presentano un'evoluzione cronica e pertanto le terapie mediche prescritte vertono ad alleviare il disturbo, ma sono insufficienti a risolvere definitivamente la patologia che lo origina.

I farmaci utilizzati (antibiotici, cortisonici, antiistaminici, vasocostrittori locali, decongestionanti, fluidificanti) possono agire efficacemente nelle forme acute (riniti infettive, catarrali, muco purulente) e nel migliorare la sintomatologia delle forme croniche (riniti ipertrofiche, allergiche, pseudo-allergiche, medicamentose, ecc), ma raramente consentono una remissione permanente e definitiva dei sintomi.


In molti casi è pertanto indicata la terapia chirurgica che oggi, avvalendosi di tecniche innovative consente, nella quasi totalità dei casi, di risolvere il problema con il minimo disagio.

L’intervento di settoplastica può essere effettuato sia in anestesia generale (soprattutto quando si associa all’intervento sulla mucosa dei turbinati) sia in anestesia locale; la scelta della procedura anestesiologica ottimale varia da caso a caso: si basa sulle indicazioni chirurgiche, sulle condizioni anatomiche, sulla tecnica chirurgica scelta per effettuare l’intervento e viene in genere definita di comune accordo tra medico e paziente.


L’intervento di settoplastica non comporta incisioni esterne nè cicatrici visibili, ematomi facciali o gonfiori del volto; viene praticata un'incisione all’interno del naso e dopo lo scollamento della mucosa del setto, la cartilagine e l’osso deviati vengono rimodellati e/o asportati fino a ottenere un setto ben allineato; la ferita chirurgica viene quindi suturata (si utilizzano materiali riassorbibili per cui non è necessario rimuovere i punti di sutura) e il naso tamponato con garza medicata o tamponi di spugna.

A seguito dell'intervento si consiglia il riposo a letto per le prime 24 ore con la testa sollevata; al paziente verranno inoltre somministrati antibiotici e antiemorragici per alcuni giorni. 
I tamponi nasali, in funzione della tecnica utilizzata e dell’effettuazione o meno di un contemporaneo intervento sui turbinati, vengono rimossi dopo 24-48 ore e le cavità nasali dovranno essere medicate (dal paziente stesso) per altri 30/40 giorni. Finché i tamponi nasali non verranno rimossi, può esservi una secrezione nasale più o meno abbondante di siero rosso, febbre o febbricola e talvolta cefalea. 
Per alcuni giorni o poche settimane dopo l’intervento può permanere un gonfiore del labbro superiore, una temporanea riduzione della sensibilità dei denti incisivi superiori o dell’olfatto: tutti inconvenienti che scompaiono progressivamente nel tempo.