Che cos'è l'erniectomia?

Qualunque ernia della parete addominale, per esser corretta, deve esser trattata chirurgicamente.

L'utilizzo di un cinto erniario può essere accettato solo nel caso di soggetti estremamente anziani con breve aspettativa di vita o con grave compromissione dello stato di salute.

L'approccio clinico prevede una valutazione da parte di un chirurgo generale, meglio ancora se specialista nel campo della chirurgia della parete addominale, il quale tenendo conto dei diversi parametri clinici del paziente, programmerà un trattamento chirurgico idoneo a ottenere il miglior risultato finale (Tailored Surgery).

Al termine degli accertamenti pre-operatori, il trattamento chirurgico, condotto in anestesia locale, loco-regionale (spinale) o generale in base alla sede ed al tipo di difetto erniario oltre all'esperienza del chirurgo, potrà esser eseguito in regime di ricovero a ciclo breve (Day-Surgery) o ricovero ordinario.

Le tecniche riparative possono essere eseguite sia con sutura diretta del difetto erniario (erniorafia) che con l'impiego di materiali protesici (alloplastica), in materiale sintetico (polipropilene, poliestere, PTFE-e e composite) o biologico (derma suino, pericardio bovino).

La sutura diretta del difetto erniario viene oggi limitata ai soggetti giovani in fase di accrescimento o in coloro che hanno manifestato intolleranza verso i materiali alloplastici.

L'impiego dei materiali protesici biocompatibili, diffusosi a partire dagli anni '90, è stato indotto da alcuni indubbi vantaggi legati sia alla loro capacità tensile, che supporta meccanicamente il dinamismo della parete addominale nelle fasi iniziali, che dalla loro capacità di integrarsi nei tessuti, stimolando una reazione biologica da parte dell'ospite. La sede di impianto varia in base alla tecnica impiegata (open, la più utilizzata e che ha finalità ricostruttive della parete addominale, o laparoscopica) e alla tipologia dei materiali impiantati.

L'impiego dei materiali biologici, pur potenzialmente in grado di aprire una nuova frontiera nel settore riparativo, risulta ancora limitato a causa dei costi elevati, che ne impediscono un ampio utilizzo, limitandolo solo a casi selezionati (campi infetti, soggetti immunodepressi, portatori di valvole cardiache, campi potenzialmente contaminati).