L’uretroplastica è un trattamento chirurgico per la cura della stenosi uretrale. Si tratta di un intervento chirurgico a cielo aperto: è un intervento delicato di microchirurgia (impiego di lenti di ingrandimento) e chirurgia plastica (ricostruzione estetica dei genitali). Vista l’importanza degli organi interessati va effettuato da persone estremamente competenti in questo settore.
Qual è il vantaggio dell’uretroplastica?
L’alta percentuale di successo (>80%), ma ha lo svantaggio di durare alcune ore.
Quali sono le complicanze?
Le complicanze sono inferiori al 10%: sanguinamento, fistole, infezioni, ecc.
La probabilità di complicanze è ridotta da:
- meticolosa accuratezza chirurgica
- adeguato strumentario chirurgico
- esperienza specifica del chirurgo in questo settore, cioè chirurgo che esegue di routine questa chirurgia: più di 100 interventi di uretroplastica all’anno.
Esistono vari tipi di uretroplastica. Un chirurgo esperto in questo settore deve conoscere tutte le tecniche in quanto deve essere in grado di cambiare tecnica in sede intraoperatoria a seconda della situazione dei tessuti. Di seguito vengono descritti alcuni tipi di uretroplastica.
Uretroplastica in tempo unico: l’uretra viene riparata con un unico intervento.
- Uretroplastica di anastomosi [Fig. 5] il tubo uretrale viene sezionato trasversalmente in corrispondenza della parte ristretta. Il tratto malato viene asportato e i due monconi dell’uretra vengono riavvicinati e suturati.
- Uretroplastica con mucosa buccale [Fig.6] il tubo uretrale viene aperto (nel senso della sua lunghezza) in corrispondenza del tratto ristretto e viene ampliato con una toppa di mucosa buccale (prelevata dall’interno della guancia).
fig. 5 | fig. 6 |
Uretroplastica in più tempi: l’uretra viene ricostruita con due o più interventi effettuati a distanza di più di almeno sei mesi uno dall’altro. È una tecnica riservata ai casi più complessi.
Dopo il primo intervento l’uretra verrà lasciata “aperta” per alcuni centimetri ed il paziente urinerà da una “apertura” situata lungo la faccia ventrale del pene o dello scroto. Negli interventi successivi verrà ristabilita la continuità dell’uretra ed il paziente ritornerà ad urinare dal meato uretrale originario.
Assistenza post-operatoria
Il paziente sta in ospedale circa tre giorni e mantiene il catetere per 10-20 giorni a seconda del tipo di intervento.
Il periodo post-operatorio non è particolarmente doloroso e non sono necessarie medicazioni particolari.
I segni di un’infezione della ferita sono arrossamento cutaneo, pus e febbre: in questo caso è consigliabile rivolgersi al medico.
Oggi si usano cateteri morbidi (in silicone) che drenano le urine dalla vescica all’esterno.
Mucosa buccale
È attualmente il tessuto di prima scelta da impiegare nella chirurgia uretrale. Il nostro Centro è stato il primo in Italia ed uno dei primi in Europa ad utilizzare la mucosa buccale nella ricostruzione dell’uretra.
La mucosa buccale ha rivoluzionato questa chirurgia perché si è rivelata un tessuto particolarmente resistente e adatto a sostituire l’uretra. L’impiego della mucosa buccale ha sostituito l’impiego della cute del pene che non sempre è ben accettato perché richiede la circoncisione.
Il prelievo (un esagono di 1.5 x 5 cm) viene effettuato dalla guancia interna e la ferita viene suturata: il fastidio in bocca dura solo pochi giorni, il paziente può riprendere a mangiare il giorno dopo l’intervento e i punti di sutura si riassorbono spontaneamente dopo circa un mese.
Abbiamo effettuato dal 1995 più di 3000 prelievi di mucosa buccale: non si è verificata nessuna complicanza importante e tutti i pazienti dichiarano che in caso di necessità rifarebbero il prelievo di mucosa buccale.
È sconsigliabile effettuare il prelievo dal labbro perché c’è il rischio di complicanze: difficoltà ad aprire la bocca, alterazione dell’espressione del viso.
Altri tessuti di sostituzione uretrale
Cute del pene
Sino a 10 anni fa è stato il tessuto di sostituzione uretrale più impiegato. Il suo impiego si è ridotto da quando è stato scoperto l’impiego della mucosa buccale per due motivi: la mucosa buccale è più resistente ed evita la necessità della circoncisione.
Cute di altre regioni del corpo
In casi rari.
Tessuti eterologhi
Sono tessuti ricavati dagli animali o costruiti in laboratorio.
In alcuni casi sono stati utilizzati, ma è ancora da valutare nel tempo il risultato.
Colture cellulari
La coltivazione di tessuti in laboratorio e l’impiego delle cellule staminali è in fase sperimentale e ancora lontano dall’essere applicabile a questa chirurgia.