Si parla di acufene di fronte alla percezione di un rumore o un fischio in uno o in entrambe le orecchie. È un disturbo molto fastidioso e può essere costante oppure intermittente.
L’acufene non va considerato come una patologia a sé, ma come il segnale di una condizione sottostante, come la perdita dell’udito legata all’età, danno all’orecchio o disturbi a carico della circolazione.
Diverse condizioni possono determinare o peggiorare l’acufene.
Tra le cause più comuni:
Cause meno comuni sono invece: malattia di Meniere, disordini temporomandibolari, traumi di testa o collo, neuroma acustico, disturbi legati alla circolazione (aterosclerosi, tumori di testa e collo, ipertensione, malformazione artero-venosa).
Anche l’assunzione di alcuni farmaci sembra implicata nell’insorgenza di questo disturbo, tra i farmaci noti si segnalano: antibiotici, farmaci tumorali, diuretici, alcuni antidepressivi, aspirina.
Sono poi considerati fattori di rischio:
L’acufene si caratterizza per la percezione di un suono (ronzio, fischio, trillo) nelle orecchie o nella testa, senza che questo sia realmente presente (una sorta di “suono fantasma”). In alcuni casi l’acufene può essere talmente forte da impedire la percezione dei suoni reali. Questo disturbo, che può essere molto fastidioso, può avere un impatto importante sulla vita di chi ne soffre.
La diagnosi si effettua nel corso di una visita otorinolaringoiatrica e può avvalersi, oltre all’esame fisico, dei seguenti esami: