Che cos’è l’infiammazione del tendine d’Achille?

Il tendine d'Achille è un tendine molto resistente che collega i muscoli del polpaccio al calcagno, ciononostante può andare incontro a rottura o a infiammazione. In caso di infiammazione si parla di tendinopatia.

La tendinopatia può essere inserzionale, quando interessa la zona del tendine d’Achille che si inserisce sul calcagno, o non inserzionale, quando riguarda il corpo tendineo.

La tendinopatia inserzionale è più frequente negli sportivi di 30-40 anni o nelle persone non sportive che hanno superato i 60 anni di età; la forma non inserzionale invece è in genere legata all’attività sportiva: stress ripetuti, calzature sbagliate e terreni d’allenamento non adatti rappresentano le cause più frequenti, in particolare in coloro che praticano sport come atletica leggera, basket, volley e calcio.

Quali sono i sintomi dell’infiammazione del tendine d’Achille?

La tendinopatia si manifesta con dolore nella zona colpita.

Come si effettua la diagnosi?

È bene ricorrere subito a un ortopedico, al fine di eseguire la diagnosi e ottenere così le indicazioni terapeutiche più adatte.

Come si cura l'infiammazione del tendine d'Achille?

La tendinopatia prevede in una prima fase un trattamento conservativo che il più delle volte, nel giro di sei mesi, registra miglioramenti importanti o addirittura risolutivi.

Possono essere di aiuto le applicazioni di ghiaccio, gli antinfiammatori e le onde d’urto, efficaci soprattutto con la tendinopatia inserzionale che presenta calcificazioni, perché stimolano i tessuti e li rivitalizzano favorendo la guarigione dall’infiammazione.

In presenza di tendinopatia non inserzionale può essere indicata anche l’infiltrazione di gel piastrinico.

In alcuni casi, il paziente necessita di trattamento chirurgico. Se la tendinopatia è inserzionale, l’operazione asporta la calcificazione, riposiziona il tendine e lo fissa sull’osso.

La tendinopatia non inserzionale può essere eseguita in due modi:

  • Operazione tradizionale che prevede l’asportazione del peritenonio (la membrana che riveste il tendine) e incisioni longitudinali sul tendine.
  • Operazione meno invasiva che “scolla” il tendine dalla fascia profonda attraverso un filo inserito in quattro piccoli fori.

In entrambi i casi non è richiesta immobilizzazione del paziente.

Dopo l’intervento si avvia un percorso di rieducazione funzionale