Con il termine vaginite si indica l’infiammazione della vagina, che causa generalmente:
- secrezioni bianche o giallastre, talvolta maleodoranti;
- prurito;
- bruciore.
La causa dipende spesso da cambiamenti del pH vaginale, che alterano l’equilibrio batterico nella vagina, favorendo così l’ingresso e la proliferazione di germi patogeni. Tale alterazione può essere causata da:
- batteri (Gardnerella);
- funghi (Candida);
- protozoi (Trichomonas);
- prodotti irritanti;
- alterazioni ormonali (in particolar modo degli estrogeni del periodo post-menopausale).
Di cosa si tratta?
La vaginite è un’infiammazione che viene innescata da un’alterazione del pH vaginale. Normalmente infatti, il pH della vagina è acido (4-4,5) poiché in questo modo riesce a bloccare la proliferazione di microrganismi patogeni. Se viene alterato, quindi, la paziente è più esposta alle infezioni.
Le variazioni del pH avvengono per via di abitudini sbagliate, ad esempio:
- uso di detergenti intimi con pH non fisiologico (>7);
- ricambio degli assorbenti esterni o interni non sufficientemente frequente;
- uso di pantaloni sintetici, aderenti e/o poco traspiranti.
Tuttavia, è bene sapere che il pH vaginale tende a modificarsi anche durante le mestruazioni.
Quali sono le cause della vaginite?
La causa alla base della vaginite ne determina la tipologia e di conseguenza il trattamento.
Vaginite batterica
Se la causa della vaginite è un batterio, si parla di vaginite batterica. Esistono dei batteri “buoni”, come i bacilli di Doderlein che svolgono una funzione antibatterica, e i batteri “cattivi”. La vaginite batterica si verifica quando i secondi superano in numero i primi, sconvolgendo l’equilibrio della flora batterica vaginale. Ciò accade, principalmente, a seguito di un contagio sessualmente trasmesso.
I cosiddetti batteri “cattivi” includono:
- Gardnerella Vaginalis
- Bacteroides
- Mycoplasma
- Mobiluncus
Vaginite da funghi
Anche in questo caso, la vaginite da funghi ha luogo a seguito di un’alterazione dell’ambiente vaginale tale da permettere a determinati funghi di proliferare. Il più comune è la candida albicans, che insorge spesso a seguito di una terapia con antibiotico.
Vaginite allergica
I principali responsabili della reazione allergica, ovvero una ipersensibilità reattiva immediata o ritardata, della vagina includono:
- Assorbenti
- Creme
- Carta igienica profumata
- Detergenti intimi
- Detersivi per lavatrice
- Lubrificanti
- Tamponi interni
- Spray vaginali
- Lavande
- Prodotti spermicidi
- Ovuli
- Saponi
Vaginite da parassiti
Il principale responsabile della vaginite da parassiti è il protozoo Trichomonas vaginalis, un organismo presente sia nell’apparato genitale femminile che maschile, e che riesce a proliferare solo quando il pH vaginale aumenta.
Si tratta di una delle infezioni a trasmissione sessuale più comune. Tale microrganismo infetta solitamente il tratto urinario negli uomini senza provocare sintomi, per poi essere trasmesso alla donna con un rapporto sessuale non protetto. Altri modi in cui si può contrarre la vaginite da parassiti includono l’uso di bagni pubblici o la condivisione di asciugamani e abbigliamento.
Vaginite attinica
Si tratta dell’infiammazione della vagina a seguito di un trattamento con radioterapia a livello genitale, come avviene nel caso del trattamento di alcuni tumori.
Vaginite atrofica
La vaginite atrofica è l’infiammazione della vagina che avviene alla luce di un’alterazione delle mucose genitali dovuta a cambiamenti ormonali della menopausa.
Quali sono i sintomi associati?
I sintomi della vaginite, qualsiasi sia la causa, insorgono sempre improvvisamente, per poi diventare intermittenti e ripresentarsi a cadenza irregolare.
Le vaginiti possono essere recidivanti, e ripresentarsi anche dopo aver seguito un trattamento farmacologico mirato, oppure croniche con intensità variabile.
I principali sintomi legati alla vaginite includono:
- spotting o leggeri sanguinamenti;
- prurito e/o bruciore;
- secrezioni vaginali di colore, odore o quantità alterati;
- dolori durante i rapporti sessuali;
- irritazione a seguito di rapporti sessuali;
- dolore nell’urinare.
Per stabilire la tipologia di vaginite si tiene conto di sintomi specifici, ovvero:
• la vaginite batterica è principalmente caratterizzata dalla leucorrea, ovvero perdite maleodoranti (che emanano un odore simile a quello del pesce) bianco-grigiastre. L’odore può intensificarsi dopo il ciclo mestruale o dopo un rapporto sessuale. L’infezione da Gardnerella, se contratta in gravidanza, è particolarmente rischiosa perché può determinare un parto pretermine.
• la vaginite da funghi (Candidosi) è caratterizzata principalmente da prurito vulvo/vaginale (interno ed esterno) e secrezioni bianche e dense, che ricordano la ricotta;
• la vaginite da tricomoniasi è principalmente caratterizzata da secrezioni giallognole o verdastre, talvolta schiumose. Tale sintomo è spesso accompagnato da bruciori vulvo-vaginali.
Come si può prevenire la vaginite?
Ecco una serie di precauzioni da adottare per prevenire la vaginite:
- dopo essere andate in bagno, bisogna pulirsi dal davanti verso il dietro, e mai al contrario, al fine di evitare la diffusione di contaminanti fecali verso la vagina.
- le lavande vaginali vanno fatte solo se necessarie. La vagina non va pulita come le altre parti del corpo, poiché si deve preservare l’equilibrio dei batteri in essa normalmente presenti (il microbiota) che protegge dalle infezioni.
- prediligere la doccia al bagno.
- risciacquare bene epidermide e mucose dopo aver utilizzato detergenti.
- asciugarsi bene dopo essersi lavate per evitare il ristagno di umidità.
- prediligere l’uso di saponi e detergenti con Ph fisiologico, non profumati.
- utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali per prevenire le forme sessualmente trasmissibili.
Come si ottiene una diagnosi?
Per ricevere una diagnosi di vaginite bisogna rivolgersi al ginecologo, a cui dovranno essere descritti tutti i sintomi accusati. Lo specialista passerà poi a valutare visivamente e clinicamente la zona irritata e, in alcuni casi, ad effettuare un tampone vaginale, prelevando un campione di materiale biologico che sarà analizzato in laboratorio.
Cosa prevede il trattamento?
Il trattamento della vaginite dipende dalla causa sottostante. In particolare:
- la vaginite batterica viene trattata con antibiotici orali o topici (sotto forma di crema, ovuli o gel) per circa 5-7 giorni;
- la vaginite da funghi viene trattata con farmaci antimicotici topici (creme, ovuli, tavolette o capsule vaginali) oppure orali, soprattutto in presenza di recidive frequenti causate dalla resistenza delle spore;
- la vaginite da tricomoniasi viene trattata con antibiotici orali o altri farmaci topici. In questo caso dovranno sottoporsi al trattamento anche il o i partner della paziente;
- la vaginite atrofica viene trattata con ormoni estrogeni in varie forme (compresse, gel, creme, cerotti) su prescrizione e indicazione del medico. Se il paziente non può assumere una terapia ormonale, si può ricorrere all’uso di prodotti emollienti e lubrificanti o rigeneranti (acido jaluronico);
- la vaginite allergica viene trattata individuando e rimuovendo la fonte di irritazione.