«Spirito di gruppo e capacità di organizzazione e trasformazione hanno permesso alla Clinica di reggere alle due ondate del Covid-19 garantendo adeguati percorsi di cura e i più elevati standard di protezione», afferma Luigi Albini, Direttore generale di Humanitas Cellini.

«Ricorderemo il 2020 come un anno unico che ci ha messi di fronte a un’emergenza unica. Uno spirito di gruppo eccezionale e una grande capacità di organizzazione e trasformazione hanno permesso a Humanitas Cellini di reggere le due ondate del Covid-19 e di garantire adeguati percorsi di cura ai propri pazienti mantenendo i più elevati standard di protezione per i propri lavoratori».

Luigi Albini, Direttore generale di Humanitas Cellini, guarda all’anno appena concluso con la consapevolezza di chi s’è trovato ad affrontare l’ostacolo più difficile: «La prima ondata ha colto tutti impreparati – continua -. La reazione della nostra Clinica, dedicata per la maggior parte alla chirurgia d’elezione, è stata vigorosa e sorprendente perché ha potuto contare sul contributo di tutto il personale sanitario e medico. L’ho fatto di persona e più volte ribadito, ma voglio ancora una volta ringraziare tutti per quanto hanno fatto e per come lo hanno fatto dallo scoppio dell’emergenza a oggi».

Humanitas Cellini ha contributo alla gestione dell’emergenza Covid-19 mettendo a disposizione, in primavera e in autunno, i posti letto di Terapia intensiva e degenza ordinaria richiesti dall’Autorità sanitaria regionale. «Nei giorni drammatici di marzo e aprile è emersa ancora una volta la professionalità dei nostri medici e infermieri – aggiunge il Direttore generale -, mai disgiunta dalla capacità di andare oltre il proprio dovere. È stato il periodo più duro: nel silenzio della Clinica semi-deserta sentivamo solo il suono delle tante ambulanze dirette al vicino Pronto soccorso delle Molinette, in mensa incrociavo gli occhi dei più giovani che mi guardavano aspettandosi risposte che non potevo dare. Avevo paura dell’ignoto e mi sentivo anche la responsabilità delle tante persone che lavorano con noi». È andata meglio in autunno: «Perché sapevamo cosa ci aspettava – prosegue Luigi Albini -: una volta raggiunto il picco, l’emergenza avrebbe rallentato riportandoci lentamente verso una pseudo-normalità. Così è andata e, proprio com’era accaduto a fine aprile, la Clinica ha dimostrato una capacità di riconversione straordinaria che in due o tre giorni le ha permesso di ripartire a forte andatura. Merito di tutti i suoi dipendenti e, più in generale, di tutto il mondo Humanitas Cellini, come il personale delle pulizie e quello della manutenzione. Grazie a tutti loro siamo tornati rapidamente a correre e a garantire ai nostri pazienti le loro cure».

Nel 2020 che va in archivio con il marchio indelebile del Covid, Humanitas Cellini ha trovato comunque il modo per guardare avanti: «Il nuovo Humanitas Medical Care di via Muratori offre ai nostri pazienti nove ambulatori, portatori di nuove specialità e affermati professionisti, come il Centro multifunzionale della Tiroide diretto dal dottor Roberto Garberoglio. Neanche in mesi tanto duri abbiamo smesso di costruire – continua il Direttore generale della Clinica -: i sacrifici li abbiamo fatti con la consapevolezza che anche nei momenti peggiori bisogna pensare a obiettivi importanti e a comportamenti positivi. Guardare al futuro, nel tempo e nello spazio, ci ha aiutato. Oggi sappiamo che l’emergenza non è finita e che in tempi più o meno brevi potranno arrivare nuovi momenti drammatici. Tuttavia, oggi più che mai, sappiamo di poterli affrontare con la competenza e la disponibilità di tutte le nostre persone».

Le ultime parole di gratitudine del Direttore generale sono per la dottoressa Renata Ranieri, che il 31 dicembre ha lasciato dopo quasi dieci anni il proprio ruolo di Direttore sanitario di Humanitas Cellini: «Nelle lunghe serate dell’emergenza, l’esperienza e la competenza di Renata sono state un faro per tutti noi. La ringrazio ancora una volta per quanto ha fatto per la Clinica e, allo stesso tempo, esprimo il mio benvenuto al professor Roberto Russo che, dallo scorso primo gennaio, ne ha assunto il ruolo per aiutarci ad affrontare nel modo migliore il 2021 appena iniziato».