Con il Centro della mano è attivo anche a Rivoli il team multidisciplinare e ultra-specialistico che prende in carico il paziente offrendogli un percorso su misura, comprensivo di diagnosi, terapia e riabilitazione utilizzando le diverse competenze degli Ospedali Humanitas a Torino.

Il Centro medico San Luca si avvicina ai primi quarant’anni di attività facendo il suo ingresso nel Centro della Mano che, dallo scorso mese di giugno, offre ai pazienti di Humanitas Cellini, Ospedale Humanitas Gradenigo e Clinica Fornaca un percorso integrato di cura e riabilitazione affidato a un team multidisciplinare di specialisti della mano.

Ogni paziente del Centro medico di Rivoli (corso Francia 198/A, Cascine Vica, proprio accanto all’uscita della tangenziale) ha oggi la possibilità di usufruire di un percorso interamente dedicato e confezionato su misura su di lui e sulle sue specifiche esigenze. «Il paziente viene seguito da un’unica figura di riferimento. Dalla prima visita fino all’eventuale intervento e alla successiva fisioterapia c’è sempre lo stesso specialista della mano a seguire l’evoluzione clinica del paziente», spiega il dottor Giorgio Pivato, responsabile della Chirurgia della mano di Humanitas Cellini e figura di riferimento del Centro della Mano.

La squadra del Centro della Mano comprende chirurghi, fisiatri, fisioterapisti, radiologi, neurofisiologi, dermatologi, reumatologi e anestesisti: il loro lavoro di équipe contempla lo scambio di informazioni e l’analisi multidisciplinare dei casi clinici più complessi. «Il percorso parte dalla diagnosi della patologia, passa attraverso l’adeguata terapia per concludersi con il trattamento riabilitativo – prosegue il dottor Pivato -. L’obiettivo è la guarigione del paziente nel più breve tempo possibile e riducendo al minimo il periodo di inabilità e disagio». Obiettivo raggiungibile anche perché le strutture del Centro della Mano possono contare su tecnologia e attrezzature sempre più performanti nonché sui chirurghi della mano che in Humanitas Cellini e Humanitas Gradenigo svolgono la propria attività.

Quello della mano è un ambito ultra-specialistico di estrema complessità: «Richiede approfondite conoscenze anatomiche e biomeccaniche – aggiunge il dottor Pivato – in quanto concentra al suo interno la presenza contemporanea di un numero impressionante di strutture anatomiche distinte tra loro: nervi, tendini, ossa, legamenti, vasi e muscoli».

Al Centro medico San Luca i pazienti possono trovare assistenza anche per le più diffuse patologie della mano: la sindrome del tunnel carpale, il dito a scatto, la tendinite di De Quervain, la rizoartrosi e la cisti del polso sono le più note. Per ciascuna di esse la visita specialistica serve a inquadrare il problema e stabilire l’adeguata indicazione terapeutica che, a seconda dei casi, potrà essere conservativa (adozione di un tutore, infiltrazione corticosteroidea) o prevedere l’intervento chirurgico. In quest’ultimo caso, la chirurgia mininvasiva prevede un impatto ridottissimo e tempi di recupero molto brevi: «Un esempio? Per la sindrome del canale carpale – chiude il dottor Giorgio Pivato – l’intervento chirurgico di decompressione del nervo viene di norma eseguito con tecnica endoscopica in anestesia locale e in regime ambulatoriale, dura circa due minuti e comporta una piccola incisione al polso di pochi millimetri. E’ consentito utilizzare la mano già subito dopo l’intervento, tanto che il paziente può tornare a casa guidando la propria auto e recuperando in pochi giorni tutte le funzioni necessarie alle proprie attività quotidiane».