«Oltre che sulla presenza del chirurgo vertebrale, i pazienti hanno a disposizione gli specialisti di altre discipline come Fisiatria ed Endocrinologia», spiega il dottor Leonardo Antonio Zottarelli, referente dell’ambulatorio e componente dell’Equipe di Chirurgia vertebrale I di Humanitas Cellini.
«Negli anni, l’ambulatorio di Chirurgia vertebrale del Centro medico San Luca è diventato un importante punto di riferimento per Rivoli e l’intera zona ovest di Torino. Merito della varietà di trattamenti messi a disposizione dei pazienti che, oltre alla presenza del chirurgo vertebrale, possono anche contare sul contributo di specialisti di altre discipline come Fisiatria ed Endocrinologia e, in taluni casi, essere indirizzati con l’appropriata continuità di cura verso gli strumenti di cura offerti da Humanitas Cellini». Il dottor Leonardo Antonio Zottarelli, chirurgo vertebrale di Humanitas Cellini e referente dell’ambulatorio di Chirurgia vertebrale del Centro medico San Luca di Cascine Vica (Rivoli), presenta in questo modo un servizio che porta con sé la competenza e l’esperienza dell’équipe di Chirurgia vertebrale I di Humanitas Cellini, diretta dal dottor Joannis Demangos e composta anche dal dottor Antonio Diego Bruno.
«L’ambulatorio di Chirurgia vertebrale del Centro medico San Luca si fa carico di tutte le problematiche vertebrali – prosegue il dottor Zottarelli -: si spazia dalle patologie degenerative fino alle deformità vertebrali dell’adulto e dell’adolescente in particolare. E ci si occupa delle problematiche radicolari dovute a compressioni nervose, canali stretti, ernie, spondilolistesi e altro». Chi è il paziente medio dell’ambulatorio di Chirurgia vertebrale? «È una persona che ha una problematica degenerativa, ovvero artrosica, a carico della schiena, caratterizzata da un dolore lombare o dorso-lombare dovuto a fenomeni artrosici a livello dorso-lombo-sacrale», risponde il dottor Zottarelli. In particolare, la discopatia degenerativa può, attraverso questo dolore, irradiarsi verso gli arti inferiori: «Oltre che di lombalgia, il paziente può soffrire anche di sciatalgia o di cruralgia, a seconda delle zone degli arti inferiori interessate – puntualizza il dottor Zottarelli -. SI tratta di problematiche invalidanti che fanno scadere la qualità di vita del paziente. Ecco perché cerchiamo di offrirgli un percorso terapeutico più completo possibile, in grado di fargli recuperare una migliore qualità di vita nel minor tempo possibile».
«Ma il punto di forza del Centro medico San Luca è quello che ci permette di affrontare una visita in tutti i suoi aspetti – continua il dottor Zottarelli -. La presenza del servizio di Fisiatria, che fa riferimento alla dottoressa Elisa Bettoni e conta sulla qualificata presenza di fisiatri e fisioterapisti, consente di proporre ai pazienti il più appropriato trattamento conservativo (fisioterapia, massoterapia e altro) o farmacologico. Quando il trattamento conservativo prolungato non va a buon fine si può ricorrere al trattamento chirurgico, per il quale Humanitas Cellini continua a essere il naturale punto di riferimento».
Sempre al Centro medico San Luca è attivo un servizio di Radiologia di primo livello: «Abbiamo la possibilità di contare su radiografie, teleradiografie (con le quali possiamo osservare tutta la colonna vertebrale in un’unica lastra, modalità utilissima per le deformità dell’adulto e del giovane) e su un servizio di densitometria ossea che ci permette lo studio dell’osteoporosi, problematica sempre più emergente e affrontabile al Centro medico San Luca con l’ausilio dell’ambulatorio di Endocrinologia condotto dalla dottoressa Stefania Corvisieri», sottolinea ancora il dottor Zottarelli. Un’altra problematica molto frequente è infatti quella che riguarda i cedimenti vertebrali osteoporotici, in aumento anche per via dell’innalzamento dell’età media della popolazione: «Nel nostro ambulatorio giunge il paziente che ha avuto un improvviso dolore a livello lombare, è stato trattato in Pronto soccorso e ora necessita di una visita specialistica – conclude il dottor Leonardo Antonio Zottarelli -. A quel punto possiamo proporre al paziente un trattamento conservativo che può contemplare l’utilizzo di un bustino o indirizzarlo verso l’ambulatorio di Endocrinologia o, dove indicato, proporre l’intervento chirurgico che può spaziare dalla vertebroplastica (immissione di cemento per cercare di congelare la frattura osteoporotica) fino a interventi ancora più complessi che permettono una guarigione ottimale della frattura».