La preparazione, i benefici, i rischi e gli eccessi del running nell’incontro (ingresso libero, ore 18,30) che all’Ex Borsa Valori di Torino celebrerà la Maratona di New York e le migliaia di persone che ogni giorno indossano le scarpette da corsa: «Occorre prepararsi in modo professionale, conoscendo il proprio corpo e i propri limiti», sottolinea l’ortopedico di Humanitas Cellini
Tutti di corsa: d’estate e d’inverno, con il sole e con la pioggia, a Torino e a New York. Ci sarà anche il dottor Luigi Milano, responsabile della Chirurgia del piede di Humanitas Cellini e presidente della SICP (Società italiana della caviglia e del piede), all’incontro di venerdì 18 ottobre (inizio alle ore 18,30 con ingresso libero) che si terrà all’Ex Borsa Valori di Torino (via San Francesco da Paola 22, di fronte a piazzale Valdo Fusi) nell’ambito dell’edizione 2019 di “World Press Photo”, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo.
I cinquant’anni della Maratona di New York offriranno lo spunto per parlare di running: la preparazione, i benefici, i rischi e gli eccessi della corsa verranno affrontati dal dottor Milano assieme ad Alessandro Rastello, maratoneta torinese, presidente di “Base Running” e direttore tecnico della palestra “Sport Town” e a Salvo Anzaldi, giornalista e autore del libro “Nato per non correre” che racconta la sua esperienza alla maratona della Grande Mela del 2015, portata a termine nonostante una protesi di titanio al ginocchio.
Il running è una disciplina che non conosce confini e abbatte ogni tipo di barriera portando tutti i giorni in strada migliaia di persone che rincorrono obiettivi di giornata e sogni a lunga percorrenza. La New York City Marathon rappresenta il sogno di ogni runner e, da cinquant’anni, la prima domenica di novembre è quella che ne esalta il mito e la grandezza. Presentarsi sul Ponte di Verrazzano e correre per 42,195 km fino a Central Park non è però da tutti: occorre prepararsi in modo professionale, conoscere il proprio corpo e i propri limiti, buttare il cuore lungo la strada realizzando, talvolta, ciò che sembrava impossibile.
«Bisogna partire proprio dal cuore e dagli esami del sangue con un controllo medico – ammonisce il dottor Milano -. Verificato che sia tutto in ordine, si può pensare all’abbigliamento da corsa e alle scarpe in particolare, evitando di affidarsi alla cieca a quelle usate l’anno prima. «Se non vengono usate d’abitudine – aggiunge il dottor Milano -, le scarpe da corsa tendono a irrigidirsi e a perdere la loro capacità di ammortizzamento, necessaria per assorbire le sollecitazioni imposte dal terreno». E poi è tempo di correre, seppur in modo graduale: «L’ideale sarebbe svolgere un’adeguata preparazione atletica in palestra, soprattutto sotto forma di stretching e di potenziamento di alcuni gruppi muscolari come gli addominali, spesso ignorati da chi corre. Lo stretching è più che mai consigliato anche per prevenire problemi tendinei, fasciti plantari e altri disturbi di questo tipo. Mentre in ottica di prevenzione è preferibile correre su superfici naturali come erba e terra battuta, utili ad ammortizzare meglio l’impatto della corsa sull’apparato muscolo-tendineo». Senza mai esagerare: «Sono molto importanti i tempi di recupero – conclude il dottor Luigi Milano -. Se sottoposto ai microtraumi imposti dalla corsa, il nostro organismo ha una capacità di assorbimento limitata che, una volta superata, sfocia in patologia. Spesso è difficile accorgersi in tempo del superamento di questa soglia, quello che possiamo fare è evitare di esagerare, soprattutto nella fase iniziale della stagione della corsa».