Con la dieta detox si approfitta della primavera per liberarsi delle tossine accumulate durante l’inverno: «E’ un percorso che parte dalla tavola ma che riguarda le nostre abitudini generali», spiega il dottor Matteo Goss di Humanitas Cellini.
«Dieta detox? La primavera rappresenta la stagione del passaggio dal buio alla luce e quindi della rinascita. E’ perciò il periodo migliore per avviare un percorso depurativo, in quanto l’energia primaverile favorisce l’eliminazione dal nostro corpo delle tossine accumulate nel corso dell’inverno. Ma guai a illudersi: come per tutte le altre diete, si rivelerà efficace solo se associata a comportamenti virtuosi capaci di farci modificare alcune abitudini sbagliate».
Il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista di Humanitas Cellini, introduce in questo modo un argomento di grande attualità: la dieta detox (o detossificante), indicata dai più come «perfetta per depurare l’organismo e dimagrire di circa una taglia» ma in realtà espressione di uno stile di vita che va esteso anche al di là della tavola e osservato con costanza in tutti i giorni dell’anno.
Dottor Goss, bastano davvero cinque giorni di dieta detox per perdere peso e stare meglio?
«Assolutamente no, anzi. Pensare di potersi ingozzare di cibo per poi depurarsi, attraverso una rapida dieta, di tutte le sostanze tossiche ingurgitate è un grave errore. Intanto perché l’intossicazione non riguarda solo il cibo ma anche fattori ambientali che sono legati alla vita di tutti i giorni e poi perché la dieta detox deve rappresentare un modo per riflettere sul nostro rapporto con la natura e con il cibo in particolare, spesso viziato da comportamenti sbagliati».
Quali sono gli errori più frequenti commessi in sede di alimentazione?
«Molte volte non sappiamo cosa mangiamo e perciò andiamo incontro a“orrori alimentari”. Ma è anche necessario correggere uno stile di vita che ci spinge a una condotta sregolata: ad esempio, cenare tardi e alzarsi presto è un’abitudine malsana che va combattuta per favorire il nostro benessere generale».
Nella visione orientale il fegato è il “Generale”, secondo per importanza solo al cuore (l’”Imperatore”), quanto è importante nel processo di depurazione?
«Disintossicare il fegato consente all’organismo di espellere in modo efficace le tossine. Un compito che appartiene anche ad altri organi come i polmoni, i reni, l’intestino crasso e la pelle».
Quali sono le azioni fondamentali per depurarsi nel modo giusto?
«Ridurre gli alcolici non andando oltre un bicchiere di vino a pasto, eliminare il fumo di sigaretta attivo o passivo nonché qualsiasi altro tipo di droga, condurre una vita attiva non solo sotto forma di movimento ma anche nella capacità di socializzazione e di apertura verso l’esterno e, infine, osservare un’alimentazione corretta».
Come va organizzata una corretta dieta detox?
«A colazione un 50 per cento di frutta colorata e di stagione accompagnata anche dai centrifugati di verdura e un 50 per cento di cereali senza glutine come miglio, mais e riso. Ancora a colazione sono indicati anche i semi oleosi come mandorle, noci e nocciole, il tè bianco o verde con infusione inferiore ai tre minuti e il latte di soia. Mandorle, verdure e guacamole sono eccellenti anche per lo spuntino di metà mattina o del pomeriggio, mentre a pranzo e cena è suggerito un 60 per cento di verdure da associare a legumi (ceci, fagioli, lenticchie, fave, quinoa) o pesce cotto al vapore e condito al massimo con olio e limone. Per insaporire i cibi possiamo servirci anche di sesamo, semi di girasole o avocado, mentre per tutta la durata della dieta sarà fondamentale bere acqua in abbondanza, possibilmente a basso residuo».
Quali sono invece i cibi da tenere lontani?
«Vanno evitati il “junk food” (cibi precotti, fast food e altro), gli alcolici e tutte le sostanze eccessivamente stimolanti nonché gli additivi come saccarosio o fruttosio che troviamo in abbondanza nelle merendine o nei chewing gum. Da ridurre anche sale, insaccati, glutine, latte e grassi idrogenati contenuti in prodotti come burro o margarina».
E’ sufficiente applicare questo schema per raggiungere il risultato?
«No, dobbiamo impegnarci prima e dopo, acquistando prodotti che siano almeno bio e perciò meno intossicanti di altri e rispettando questo schema alimentare per almeno una settimana senza poi ritornare di botto alle precedenti, inadeguate, abitudini alimentari. Dobbiamo “ricordare” al nostro organismo quanto abbiamo imparato nei giorni di dieta, altrimenti il benessere acquisito finisce nel nulla».
E’ opportuno un percorso propedeutico alla dieta detox?
«L’organismo va preparato attraverso la riduzione graduale delle sostanze, tipo il caffè, che verranno eliminate nei giorni di dieta: rinunciarvi del tutto da un giorno all’altro potrebbe generare vere e proprie sindromi da astinenza. Più in generale possiamo pensare al digiuno come una buona pratica per la nostra qualità di vita: ha un effetto immediato sull’aumento delle difese del sistema immunitario e riduce in modo netto i fattori dell’infiammazione. Lasciare dodici ore di tempo tra la nostra cena e la nostra prima colazione è una piccola forma di digiuno nonché un’impronta di stile di vita che produce benessere».