«Diagnosticare l’OSAS, ovvero la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, è importantissimo perché può avere implicazioni gravi»: il dottor Maurizio Catalani, otorinolaringoiatra, fa parte del Centro di diagnosi e cura dei disturbi respiratori del sonno di Humanitas Cellini.
Dottor Catalani, perché alcuni russano e che cosa sono le apnee notturne?
«Molte persone si rivolgono all’otorino per risolvere il russamento, anche detto roncopatia notturna, convinti di avere un problema al naso, ma nella quasi totalità dei casi il russamento non nasce da una problematica nasale. Una delle cause ormai note è data da sovrappeso e obesità, un’altra riguarda la lassità dei tessuti molli delle prime vie aeree – ugola, palato, base della lingua, epiglottide – che, prevalentemente nel sonno, tendono a ostacolare il passaggio dell’aria e a creare un “imbuto” che provoca il russamento. La prima domanda da fare al paziente roncopatico è: “Va in apnea?”».
«Anche se spesso il paziente non sa dare la risposta, a volte è in grado di riferire una “sensazione di soffocamento” durante risvegli improvvisi. A volte nella diagnosi è d’aiuto il partner. In caso di dubbio si passa al monitoraggio cardiorespiratorio del sonno, detto anche polisonnografia, che in una notte di sonno rileva una serie di parametri importanti per la diagnosi».
Quali sono i rischi?
«Diagnosticare la sindrome delle apnee ostruttive del sonno è importantissimo perché si tratta di una malattia che può avere implicazioni molto più gravi del russare o respirare male: innanzitutto l’OSAS, associata a obesità, colesterolo alto, diabete e abitudine al fumo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e neurovascolari, come l’infarto, l’ischemia e l’ictus».
«Inoltre, chi non dorme bene può diventare affetto da EDS – eccessiva sonnolenza diurna – e correre rischi maggiori».
E quali sono i rimedi?
«Nella diagnosi e trattamento dell’OSAS è imprescindibile la collaborazione multidisciplinare. In Humanitas Cellini c’è il Centro di diagnosi e cura dei disturbi respiratori del sonno, a cui collaborano l’otorino, lo pneumomologo e l’odontoiatra con preparazione specifica sui disturbi del sonno, attorno ai quali ruotano a seconda delle necessità il neurologo, il cardiologo e il dietologo».
«La prima e più importante indicazione terapeutica, e forse la più difficile, è la perdita di peso. Insieme a questo, lo pneumologo propone inizialmente al paziente il trattamento con la Cpap, un ventilatore che eroga un flusso d’aria continuo a pressione positiva, spingendo l’aria nelle vie aeree e forzando l’ostruzione durante la notte».
«Se questi primi trattamenti si rivelano inefficaci o vengono rifiutati dal paziente, in alcuni casi si arriva alla roncochirurgia, o chirurgia delle problematiche del russamento e delle apnee notturne, da parte dell’otorino, con tecniche molto sofisticate».