Le lipoproteine HDL e LDL, conosciute come “colesterolo buono” e “colesterolo cattivo”, si occupano di trasportare il colesterolo all’interno del nostro organismo, attraverso il circolo sanguigno.

Il colesterolo, infatti, è insolubile, dunque non riesce a sciogliersi nel sangue e a circolare. Per farlo ha bisogno di “agganciarsi” alle lipoproteine HDL e LDL, che fungono da “mezzi di trasporto”.

La differenza principale tra le due macromolecole sta nella direzione del movimento: le LDL trasportano il colesterolo dal fegato verso gli organi e i vasi sanguigni, mentre le HDL lo trasportano dai vasi periferici al fegato, che provvede a eliminarlo.

Le LDL sono quindi responsabili del deposito di colesterolo nelle arterie, un fattore di rischio per l’aterosclerosi, l’ictus e l’infarto; da qui il nome di “colesterolo cattivo”. Le HDL, invece, svolgono una funzione di “pulizia” che favorisce il benessere cardiovascolare; da qui il nome “colesterolo buono”.

La distinzione è utile ed efficace, a patto che vengano fatte alcune precisazioni:

  1. Non è il colesterolo in sé ad essere qualificato buono o cattivo, bensì la lipoproteina che lo trasporta. Il colesterolo, di per sé, è una sostanza molto importante per la salute, prodotta dal nostro stesso organismo (soprattutto dal fegato) e solo in parte introdotta dall’esterno con l’alimentazione;
  2. Livelli di colesterolo che rientrano nell’intervallo di normalità non sono dannosi, anche per quello cosiddetto “cattivo”;
  3. Il colesterolo “buono” non è così buono da riuscire, da solo, a neutralizzare il rischio cardiovascolare. Il vero obiettivo è abbassare quello “cattivo”, attraverso una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.