I prodotti senza glutine vengono spesso consumati anche dalle persone non celiache, nella convinzione che si tratti di alimenti più salutari. In realtà, per chi non è affetto da celiachia il glutine non fa male.

Il glutine è una proteina contenuta in alcuni cereali come il grano, l’orzo, l’avena e la segale, ma che può trovarsi anche in altri alimenti per via della contaminazione alimentare.

Nelle persone affette da celiachia il glutine innesca una stimolazione anomala del sistema immunitario, provocando i disturbi tipici della malattia come diarrea, gonfiore addominale e perdita di peso. La celiachia, infatti, è un’intolleranza permanente al glutine in cui il sistema immunitario attacca e danneggia il tessuto intestinale sano, causando uno stato infiammatorio costante, che a lungo andare porta a un malassorbimento dei nutrienti.

Dal momento che in commercio si trovano ormai facilmente i prodotti senza glutine, spesso vengono consumati anche dalle persone non celiache, nella convinzione che si tratti di alimenti più salutari. In realtà, per chi non è affetto da celiachia il glutine non fa male.

Per le persone celiache è fondamentale eliminare il glutine e usare solo prodotti gluten-free, per evitare i disturbi della malattia celiaca e per non incorrere in pericolose carenze nutrizionali. Anche se il glutine, assunto in grandi quantità, può risultare difficile da digerire, una dieta totalmente priva di glutine dovrebbe essere seguita solo dalle persone con diagnosi certa di celiachia.

Per tutte le altre persone non è consigliato privarsi di cibi contenenti glutine: prima di tutto perché i cereali che contengono questa proteina sono una fonte importante di carboidrati complessi, minerali, vitamine, proteine e fibre. In secondo luogo perché gli alimenti senza glutine che troviamo al supermercato sono, spesso, prodotti industriali, addizionati con grassi e più poveri dal punto di vista nutrizionale.