«Si tratta di un esame non invasivo di primo livello che non prevede l’utilizzo di radiazioni. È molto utilizzato dalle donne giovani per individuare eventuali noduli benigni», spiega il dottor Francesco Musante, responsabile della Diagnostica per immagini di Humanitas Torino.

Ecografia mammaria: dal mese di ottobre è possibile eseguirla anche in Humanitas Cellini affidandosi alla dottoressa Francesca Esposito e alla dottoressa Mirella Fasciano, radiologhe della struttura di Diagnostica per immagini di Humanitas Torino diretta dal dottor Francesco Musante

«L’ecografia mammaria è un esame non invasivo di primo livello, eseguito attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni che, a differenza della mammografia, non prevede l’utilizzo di radiazioni – argomenta il dottor Musante -. Viene eseguito soprattutto per valutare la mammella nella sua struttura adiposa e fibrosa ed è molto utilizzato dalle donne giovani perché consente di individuare eventuali noduli benigni di consistenza fibrosa come la mastopatia fibrocistica o i fibroadenomi».

L’esame studia il parenchima mammario e i cavi ascellari: nelle pazienti con meno di quarant’anni può servire come completamento diagnostico alla visita senologica grazie alla sua particolare idoneità allo studio delle mammelle di tipo ghiandolare denso, tipiche delle donne giovani. L’esame non è controindicato in gravidanza ma è sconsigliato in tale condizione per l’aumentata densità del parenchima nel periodo di gestazione.

Quando ci si deve sottoporre a un’ecografia mammaria? «Il consiglio è che vi si sottopongano le donne giovani, idealmente a cadenza annuale, ma in alcuni casi particolari, quando si vuole ad esempio valutare l’eventuale aumento dimensionale di qualche nodulo, può anche essere opportuna una ripetizione semestrale», risponde il dottor Musante.

Si tratta di un esame assolutamente innocuo e certamente non doloroso, che potrebbe determinare solo un lieve fastidio nelle pazienti particolarmente sensibili. Non è prevista alcuna norma di preparazione. Durante l’ecografia mammaria, la paziente si sdraia in posizione supina con le mani dietro la testa: l’esame viene effettuato con una sonda ad alta frequenza appositamente studiata per i tessuti molli. Fra sonda e cute viene applicato un gel poiché l’aria interposta bloccherebbe gli ultrasuoni. La procedura completa dura circa quindici minuti.

L’ecografia mammaria non va confuso con la mammografia: «Il secondo è un esame radiografico mirato all’individuazione di micro-calcificazioni o noduli di piccole dimensioni soprattutto in donne che hanno una mammella in involuzione, quindi con più di 40 anni», conclude il dottor Francesco Musante.