L’ecografia è un esame sicuro e non invasivo che permette di individuare precocemente eventuali
anomalie nei neonati e controllare l’evoluzione di eventuali alterazioni presenti. Due controlli
ecografici molto comuni sono quelli all’anca e ai reni.
Ne parliamo con la dottoressa Rossana Boccaccini, pediatra e neonatologa con esperienza in ecografia presso Humanitas Cellini.
Ecografia dell’anca: screening per tutti i neonati
L’ecografia delle anche è un esame che permette oggi di diagnosticare tutte le forme di DCA (displasia congenita dell’anca). Con il termine displasia congenita dell’anca (DCA) si comprende un vasto spettro di anomalie dello sviluppo dell’anca che vanno da una maggiore lassità dei legamenti (immaturità) fino alla lussazione cioè allo spostamento della testa del femore fuori dalla sua cavità chiamata acetabolo (lussazione congenita dell’anca LCA).
L’ecografia delle anche permette quindi di diagnosticare tutte le forme di DCA, dalle meno gravi (DCA dovute solo ad una immaturità, destinata a risolversi spontaneamente) alle più complesse. Solitamente l’ecografia si esegue intorno alle 8 settimane di vita e non oltre il terzo mese di vita.
Secondo la letteratura scientifica, alcuni fattori aumentano il rischio di displasia dell’anca, come l’essere femmina (il rischio è 2–7 volte superiore rispetto ai maschi), la gravidanza podalica, la presenza di segni di scorretta postura intrauterina (es torcicollo, piede talo-valgo) e la familiarità per DCA.
Il controllo delle anche con l’ecografia permette quindi, se eseguita nei tempi prestabiliti, di rilevare le varie forme di DCA e programmare altrettanto precocemente gli eventuali successivi controlli, qualora sia necessario, per eventuali terapie correttive, indirizzando il bambino dallo specialista ortopedico pediatrico.
Ecografia renale pediatrica: quando è necessaria?
Diversamente dall’ecografia dell’anca, l’ecografia renale non è uno screening ma è consigliata in presenza di indicazioni cliniche (sospetta infezione delle vie urinarie, dolore addominale o lombare) familiarità per malattie renali (per identificare precocemente eventuali anomalie nei bambini a rischio) o per follow-up di malformazioni renali diagnosticate in utero. Tuttavia, molte famiglie richiedono spontaneamente l’ecografia renale, spesso insieme a quella delle anche, per una maggiore tranquillità sulla salute del proprio figlio/a, fin dai primi mesi di vita.
L’ecografia renale in età pediatrica consente di valutare i reni, le vie urinarie e la vescica. Durante l’ecografia renale si osserva la posizione, la dimensione, la forma e il parenchima di entrambi i reni. Si valuta inoltre l’eventuale presenza di dilatazione dei calici e della pelvi o dell’uretere che può indicare ostruzione o reflussi. Si esamina anche la vescica forma, spessore della parte vescicale valutando ,se richiesto, riempimento e svuotamento della stessa.
Secondo alcuni studi, circa l’1% dei neonati presenta anomalie renali congenite. Qualora l’esame mostrasse anomalie, l’ecografia viene ripetuta all’interno di un follow up programmato dal pediatra,
e successivamente può essere indirizzato allo specialista in nefrologia o urologia pediatrica per ulteriori indagini o altri esami a completamento della diagnosi