Condotto dal dottor Andrea Borasi, endocrinochirurgo dell’équipe di Chirurgia generale di Humanitas Gradenigo, l’ambulatorio completerà il percorso di cura multispecialistico che sviluppa diagnosi e cura nell’Endocrinologia e Metabolismo diretta dal professor Fabio Orlandi.

Un ambulatorio di Endocrinochirurgia per Humanitas Cellini. È quello appena avviato dal dottor Andrea Borasi, endocrinochirurgo dell’équipe di Chirurgia generale di Humanitas Gradenigo che opera a stretto contatto con la struttura di Endocrinologia e Metabolismo dello stesso Ospedale, diretta dal professor Fabio Orlandi. L’Endocrinochirurgia è una branca relativamente giovane della Chirurgia generale e si occupa delle malattie riguardanti le ghiandole endocrine: tiroide, paratiroide, surrene, tumori endocrini del pancreas e dell’apparato gastrointestinale.

«Dopo la valutazione dell’endocrinologo, il paziente può essere affidato al chirurgo nell’ambito di un percorso multispecialistico che comprende la diagnosi, l’intervento chirurgico e la prosecuzione della cura», sottolinea il dottor Borasi. Una presa in carico totale che in Humanitas Cellini viene assicurata dall’ambulatorio di Endocrinologia condotto dalla dottoressa Stefania Corvisieri, componente dell’équipe diretta dal professor Orlandi.

Pur essendo una chirurgia complessa, il post-intervento di tiroidectomia non pregiudica la qualità di vita del paziente: «Non più di due giorni di ricovero – prosegue il dottor Borasi – e, in una settimana, si registra il ritorno alla vita di sempre associato al proseguimento del percorso di cura con gli specialisti dell’Endocrinologia». Gli endocrinochirurghi hanno inoltre oggi a disposizione strumenti sempre più sofisticati che permettono interventi con tagli più ridotti a salvaguardia del lato estetico

Più del 90 per cento delle malattie endocrine interessano tiroide e paratiroide: colpiscono soprattutto le donne ma nella maggior parte dei casi risultano prevenibili e curabili senza conseguenze importanti sulla salute. «Se identificate e curate nei tempi giusti – ricorda il professor Orlandi –, le malattie tiroidee non portano a conseguenze cliniche rilevanti e possono essere affrontate con farmaci o preparati ormonali ad hoc». L’ipotiroidismo può essere agevolmente corretto attraverso l’assunzione dell’appropriato ormone tiroideo, mentre l’ipertiroidismo si affida a farmaci capaci di bloccare l’eccessiva produzione ormonale.