Ne ha parlato il dottor Lorenzo Galli, oculista di Humanitas Cellini e vice-presidente AIMO (Associazione italiana medici oculistici), al congresso nazionale che si è svolto a Roma. La patologia riguarda in Italia un milione e 200mila persone e rappresenta la seconda causa di disabilità visiva e di cecità.

Il glaucoma continua a essere quel “ladro silenzioso che ruba la vista”, tuttavia la ricerca scientifica sta compiendo importanti passi avanti nell’ambito della conoscenza dei fattori che favoriscono questa patologia oculare. Lo ha ribadito anche il dottor Lorenzo Galli, oculista di Humanitas Cellini e vice-presidente AIMO (Associazione italiana medici oculistici), al recente congresso nazionale che si è svolto a Roma nelle sale di Villa Pamphili. «Il glaucoma possiede una caratteristica molto pericolosa – ha ribadito il dottor Galli -: non dà sintomi e perciò si rivela in modo improvviso, tanto da essere definito “il ladro silenzioso della vista”. Non esiste modo di identificarlo se non un’approfondita visita oculistica».

Oggi in Italia il glaucoma riguarda circa un milione e 200mila persone e, nel nostro Paese, rappresenta la seconda causa di disabilità visiva e di cecità. SI calcola inoltre che il 50 per cento dei pazienti non sa di avere il glaucoma e che il 20 per cento di loro corre il rischio di perdere la vista. A causare il glaucoma è l’aumento della pressione interna dell’occhio e, in alcuni casi, la riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico.

Se oggi esistono farmaci efficaci, come colliri da utilizzare a vita da una a tre volte al giorno, le moderne tecniche di laserterapia lasciano ben sperare per il futuro: «Un recente studio inglese ha dimostrato che i pazienti trattati con la terapia laser hanno, nel lungo periodo, maggiori benefici rispetto a quelli trattati con la terapia medica», ha osservato il dottor Galli. Quindi al collirio, che a lungo andare può “danneggiare” la congiuntiva, si contrappongono alternative differenti: «La somministrazione long time di farmaci attraverso iniezioni intraoculari, il laser nelle sue varie declinazioni e la chirurgia mininvasiva. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a modulare sempre meglio l’approccio verso il paziente».

Un approccio che sarà sempre più personalizzato: «Per ogni paziente si sceglierà la terapia migliore dopo un “confronto” con il medico – spiega il dottor Galli – che proporrà al paziente terapie diverse e, per ciascuna di esse, illustrerà pregi e possibili contrindicazioni, una vera rivoluzione in un campo che da sempre riserva un percorso pressoché obbligato». Senza mai dimenticare la prevenzione: «Nella maggior parte dei casi – conclude il dottor Lorenzo Galli -, Il glaucoma appare nella fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni ed è perciò consigliato un controllo oculistico biennale che diventa annuale dopo i 50 anni. In caso di familiarità con il glaucoma, è invece bene iniziare a fare controlli dopo i 30 anni anche con cadenza annuale. Ciò che conta è che la visita sia sempre oculistica e condotta da un medico capace di valutare a fondo la situazione».