La didattica a distanza può favorire l’insorgenza di problemi legati alla vista, soprattutto durante l’età dello sviluppo e dell’adolescenza. «Per questo è importante proteggere la salute degli occhi, attraverso controlli periodici e un uso limitato dei dispositivi elettronici», spiega la dottoressa Laura Sciandra, oculista di Humanitas Cellini.

 

La didattica a distanza (DAD) comporta un utilizzo prolungato di dispositivi elettronici come pc, smartphone e tablet e può avere conseguenze sulla salute degli occhi di bambini e ragazzi. «L’età più critica è quella degli studenti di scuole elementari e medie – spiega la dottoressa Laura Sciandra, oculista di Humanitas Cellini –, periodo in cui lo sviluppo visivo deve ancora completarsi del tutto ed è influenzato dallo stile di vita, oltre che dalla base genetica».

Uno dei principali problemi derivanti dall’impiego di questi dispositivi è la messa a fuoco a distanza ravvicinata, uno sforzo accomodativo che può predisporre allo sviluppo della miopia: «Se è presente una familiarità, è inoltre possibile che il bambino sviluppi una miopia più grave rispetto alle condizioni normali, perché lo sforzo comporta un allungamento che va ad incidere sulla lunghezza del bulbo oculare, già maggiore nel paziente miope», sottolinea la dottoressa Sciandra.

In presenza di difetti di refrazione quali astigmatismo e ipermetropia, un maggiore affaticamento visivo può comportare il peggioramento dei disturbi già esistenti: «In questi mesi di emergenza, alcuni disturbi lievi si sono aggravati fino a richiedere l’utilizzo di occhiali – precisa la dottoressa Sciandra -. Inoltre, l’utilizzo di dispositivi elettronici determina una maggiore secchezza dell’occhio e un conseguente bisogno di colliri lubrificanti, in quanto si tende a non sbattere gli occhi e a mantenere lo sguardo fisso sul monitor, provocando una maggiore evaporazione del film lacrimale». Sintomi come mal di testa, arrossamenti oculari, affaticamento e bruciore agli occhi non vanno quindi sottovalutati e necessitano di opportuni controlli, per valutare lo stato e la salute della vista del bambino.

In generale, la prima visita consigliata è intorno ai tre anni: «In questi primi anni di vita, è importante effettuare una visita oculistica per accertarsi che non ci siano problemi in grado di interferire sul normale sviluppo della vista, che avviene nei primi sei anni di vita e prosegue fino all’età dell’adolescenza. Per questo motivo – chiarisce la dottoressa Sciandra – diventa fondamentale creare le condizioni migliori per lo sviluppo delle capacità visive del bambino e limitare l’utilizzo dei dispositivi elettronici, soprattutto se gli occhi sono già messi sotto sforzo dalla didattica a distanza che l’emergenza impone».

Infine, alcuni consigli utili per i genitori: «Una delle domande più frequenti è il tempo di utilizzo giornaliero dei dispostivi elettronici, che in condizioni normali dovrebbe essere di due ore. È inoltre opportuno preferire monitor grandi, mantenere una postura corretta e una giusta distanza dai dispostivi, che dovrebbe essere di almeno cinquanta centimetri. La prevenzione e i controlli sono i più grandi alleati per la salute degli occhi di adulti e bambini, soprattutto in un momento di emergenza come questo», conclude la dottoressa Laura Sciandra.