«Posture sbagliate mettono a rischio la nostra colonna vertebrale e anticipano l’artrosi», ammonisce il dottor Joannis Demangos, chirurgo vertebrale di Humanitas Cellini.

Tablet e smartphone possono mettere a serio rischio la nostra colonna vertebrale: «Posture sbagliate rischiano di anticipare situazioni di artrosi che in taluni casi comportano addirittura la necessità di un intervento chirurgico». Parola del dottor Joannis Demangos, responsabile della Chirurgia vertebrale di Humanitas Cellini e coordinatore scientifico del corso “Cervicalgia e cervicobrachialgie: dalla diagnosi al trattamento” che lo scorso sabato 28 maggio ha riunito in Humanitas Cellini chirurghi vertebrali, fisiatri e fisioterapisti.

 

«Sono soprattutto i più giovani ad andare incontro a questo rischio – prosegue il dottor Demangos -. Sono loro i maggior utilizzatori di tablet e smartphone e sono loro a caricare la spina dorsale di pesi che alla lunga possono creare seri problemi di usura precoce, dolori e degenerazioni della colonna». La classica immagine del giovane a capo chino sul proprio smartphone è perciò da combattere: «Serve una migliore postura – sottolinea il dottor Demangos -, quella che allinea le orecchie sulle spalle e ritrae le scapole».

 

Ma non solo di questo s’è parlato al corso di Humanitas Cellini: neurologi, neuro ORL, gnatologi, agopunturisti e medici legali e chirurghi del torace hanno discusso con fisiatri, fisioterapisti e chirurghi vertebrali dei trattamenti conservativi fisioterapici e chirurgici che interessano la patologia rachidea. «La fisioterapia è fondamentale – sottolinea ancora il dottor Demangos -: quando viene eseguita correttamente consente al paziente di riportare notevoli miglioramenti clinici». Mentre il trattamento chirurgico vertebrale è necessario quando ci si trova di fronte a casi cronicizzati o potenzialmente peggiorativi.

 

Molta attenzione merita anche l’attività ginnico-sportiva: «Va monitorata con attenzione – suggerisce il dottor Demangos -, soprattutto se molto precoce può causare effetti a lungo termine sulla colonna vertebrale». Una situazione che, come è emerso durante i lavori del corso, può interessare la sfera artistica («Ballerini e suonatori di strumento ad arco sono i più esposti») e quella sportiva («Arti marziali, boxe e rugby ma anche tennis», precisa il dottor Demangos).

 

Si tratta in definitiva di patologie legate all’età moderna: «Possiamo definirle nuove malattie legate al lavoro, agli hobby o allo sport – conclude il dottor Demangos -. La robotizzazione ha cambiato la nostra vita alleggerendo di molto i nostri carichi di lavoro ma ha prodotto queste nuove situazioni che è nostro compito monitorare con grande attenzione».