La perdita dell’udito, definita come la ridotta capacità di percepire e riconoscere suoni, parole e rumori, include un ventaglio molto ampio che va dall’ipoacusia lieve alla completa sordità.

La riduzione della capacità uditiva dopo i 60 anni (presbiacusia) rientra tra i processi naturali dell’invecchiamento. Avviene in modo graduale e irreversibile, con un livello di ipoacusia che va da lieve (difficoltà a sentire i suoni tra i 20 e i 35-40 decibel) a moderato (difficoltà a sentire i suoni tra i 40 e i 60-70 decibel). Solo in casi più rari si arriva all’ipoacusia severa o alla perdita completa della facoltà uditiva.

Un calo dell’udito prima dei 40-50 anni può avere diverse cause, più o meno serie:

  • Accumulo di cerume nel canale uditivo
  • Infezione acuta o cronica dell’orecchio (otite)
  • Malattie infettive
  • Rottura della staffa, osso situato nell’orecchio medio (oterosclerosi)
  • Lesione del timpano
  • Esposizione prolungata ai rumori forti
  • Assunzione di alcuni farmaci
  • Trauma cranico
  • Disturbi neurologici
  • Tumori

È necessario rivolgersi al medico se:

  • il disturbo insorge improvvisamente (nel giro di poche ore o addirittura da un momento all’altro)
    l’ipoacusia si accompagna ad altri sintomi: acufeni, afasia, debolezza motoria, mal d’orecchio, vertigini, confusione mentale o nausea
  • si avverte un calo nella comprensione del linguaggio.

L’abbassamento dell’udito, anche repentino, non indica per forza un danno permanente. Di solito il deficit si risolve spontaneamente, ma l’entità e le cause vanno approfondite con l’otorinolaringoiatra.