«All’origine dei disturbi gastrointestinali più comuni, come il colon irritabile, c’è poca conoscenza di come alimentarsi, ma anche l’abuso di farmaci cortisonici e antinfiammatori. Senza dimenticare che l’intestino è il nostro secondo cervello: molte patologie sono di natura psicosomatica» spiega il dottor Matteo Goss, gastroenterologo e Chirurgo endoscopista di Humanitas Cellini.

Sempre più persone accusano disturbi intestinali come il colon irritabile, che causa sintomi riconducibili a crampi addominali, pancia gonfia e stipsi alternata a diarrea. Ma che origine hanno questi disturbi e come si possono prevenire?

Ne parliamo con il dottor Matteo Goss, gastroenterologo e Chirurgo endoscopista di Humanitas Cellini.

Cosa si intende per sindrome del colon irritabile?

«È una sindrome che esiste da sempre, ‘volgarmente’ chiamata colite, i cui sintomi più comuni sono crampi addominali, pancia gonfia e stipsi alternata a diarrea – racconta il dottor Goss. I dati ci dicono che di sindrome di colon irritabile ne soffre tra il 20 e il 40% degli italiani, di cui i due terzi sono donne. Se da un lato vediamo un aumento del numero dei casi, dall’altro si segnala un abbassamento del range di età, con adolescenti e giovani che ne soffrono. Se nel passato venivano curati più i sintomi evidenti che la malattia in sé, oggi sappiamo che è importante andare a indagare anche i segnali più piccoli che spesso rientrano in un ambito di salute psicofisica».

Quali sono le cause principali di questi disturbi intestinali?

«Alla base di questi disturbi intestinali ci sono comportamenti scorretti a tavola, come l’eccesso di glutine, di lattosio, di zucchero, di conservanti alimentari e abuso di alcolici. Ricordiamoci sempre che siamo ciò che mangiamo, ma anche ciò che cuciniamo: questo è un passaggio fondamentale insieme al fare la spesa e preparare la tavola. Non va poi dimenticato l’abuso di medicinali come antinfiammatori e cortisonici che alterano il microbiota intestinale e il microbiota umano» spiega il dottor Goss.

Qual è la cura per i disturbi intestinali?

«Bisogna partire dall’adottare comportamenti quotidiani corretti. Intendo le abitudini a tavola perché quello che cuciniamo e mangiamo non è solo cibo materiale, ma diventa anche energia vitale e spirituale, il cibo infatti è un fatto culturale. Poi bisogna prestare attenzione a quanto dormiamo: una carenza di sonno può portare a essere maggiormente soggetti a reflusso e ad avere desiderio di spuntini anche in ore notturne. E poi facciamo attenzione agli stili di vita: praticare yoga, respirare correttamente e sentirsi più sicuri di sé possono aiutare. Insomma il benessere è del corpo ma anche della mente: la maggior parte dei disturbi dell’intestino sono infatti malesseri di natura psicosomatica e vanno indagati e curati anche in quel senso» conclude il dottor Goss.