Le nostre mani ci permettono di compiere moltissimi movimenti, fondamentali nella vita quotidiana. Ecco perché è importante averne cura e in presenza di segnali anomali, rivolgersi a uno specialista. Il trattamento tempestivo di eventuali disturbi è infatti prezioso nella salvaguardia della salute delle mani.

Di protezione delle mani e chirurgia ha parlato il dottor Giorgio Pivato, chirurgo e microchirurgo della mano in Humanitas Cellini, ospite in studio a Filo diretto su 7 Gold Telecity Torino.

Non sottovalutare i sintomi

“L’utilizzo ripetuto e frequente, usura maggiormente le piccole articolazioni della mano e può causare un’infiammazione delle strutture tendinee o dei muscoli: c’è dunque un legame tra l’utilizzo delle mani e lo sviluppo di condizioni patologiche sia infiammatorie sia di tipo traumatico. Sebbene non si possa fare molto in termini di protezione, è importante cogliere i segnali che sfuggono dalla normalità: in presenza di un dolore, di un formicolio o di un gonfiore che magari si protraggono per qualche giorno, è bene far riferimento a uno specialista. Il suo intervento tempestivo infatti potrebbe bloccare un circolo vizioso che può diventare più difficile da risolvere se si cronicizza. L’eventuale disturbo può essere identificato tramite una visita specialistica, talvolta sono necessarie indagini diagnostiche, come la radiografia”, spiega il dott. Pivato. 

Mouse e tastiera, quali danni?

“Non sono convinto ci sia una correlazione diretta tra l’uso del mouse e della tastiera e patologie della mano; è certo però che il mantenimento di una posizione obbligata per tante ore può stancare la mano. Un consiglio che posso dare è quello di variare il dispositivo di puntamento; chi lavora tutto il giorno al computer può dotarsi di un mouse tradizionale, un mouse verticale e un track pad e alternarli con cadenza oraria. Questo può aiutare a variare la posizione e a ridurre eventuali disagi”, consiglia il dottor Pivato.

Tecniche chirurgiche sempre più mininvasive

Le tecniche chirurgiche sono decisamente migliorate e si è ridotta l’invasività del gesto chirurgico. Rientrano in un approccio mininvasivo non solo la riduzione dell’estensione del taglio chirurgico, ma anche la possibilità per il paziente di riprendere le attività quotidiane in tempi brevi (in alcuni casi, immediati) e il confezionamento di tutori sulla mano del paziente, che consentono di immobilizzare solo le articolazioni interessate da un evento traumatico.

Nel percorso di recupero poi, va sottolineato il ruolo della fisioterapia. Il fisioterapista della mano non si limita solo a trattamenti di tipo manuale, ma accompagna il paziente con l’uso di tante tecniche e tutori, piccoli guanti costruiti con materiale termoplastico che si modella sulla mano del paziente con l’acqua calda. I tutori svolgono lo stesso lavoro del fisioterapista, per esempio nel corso della notte, e contribuiscono alla risoluzione dello stato infiammatorio.