Il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, è intervenuto all’Accademia delle Scienze di Torino commentando l’introduzione delle dodici vaccinazioni obbligatorie e sottolineando l’importanza del senso di solidarietà verso i bambini più deboli.

Dodici vaccinazioni obbligatorie e gratuite per tutti i bambini e ragazzi da zero a 16 anni. Il decreto firmato mercoledì 7 giugno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preceduto di poche ore la conferenza che il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas e docente di Patologia generale alla Humanitas University, ha tenuto all’Accademia delle Scienze di Torino nell’ambito della Settimana della Scienza. “Immunità e vaccini: dal cancro alla salute globale” era il titolo dell’intervento del professor Mantovani, inserito nell’ambito dell’incontro su “Salute e percezione del rischio”.

Introdotto da Silvia Rosa Brusin, direttore del telegiornale scientifico di RaiTre “Leonardo”, il professor Mantovani ha esordito con alcuni numeri: «Nel mondo i vaccini salvano cinque vite ogni minuto, vale a dire 7mila 200 ogni giorno». E ricordato come i vaccini siano: «Lo strumento di prevenzione più efficace nei confronti di malattie a volte mortali nonché l’intervento medico a basso costo che più di tutti ha cambiato la salute dell’uomo perché ci ha permesso di sconfiggere malattie causa di epidemie disastrose». I vaccini rappresentano: «Uno strumento di prevenzione utile non solo per il singolo ma per tutta la comunità – ha sottolineato il professor Mantovani -. L’immunizzazione di un alto numero di persone per un lungo arco di tempo contro una determinata malattia impedisce al virus di trasmettersi, fino alla sua scomparsa definitiva».

Il professor Mantovani è poi entrato nel merito del provvedimento legislativo firmato dal presidente della Repubblica: «Tutti i dodici vaccini risultano necessari – ha affermato -. Le malattie infettive sono mostri tenuti a bada dai vaccini ed escono dall’acqua quando la sorveglianza vaccinale diminuisce. Lo dimostra quanto accaduto con il morbillo: è bastato che la copertura vaccinale scendesse per registrare un sensibile aumento della malattia, con duemila nuovi casi e l’indicazione di “paese a rischio” che l’Italia ha ricevuto dagli Stati Uniti». Ecco perché è importante vaccinare i bambini: «E’ come se allacciassimo la cintura di sicurezza, a loro e a tutti quelli che hanno scarse difese immunitarie, come nel caso dei 1500 bambini con cancro che vivono in Italia».

Ma perché tanto sospetto e paura nei confronti dei vaccini? Il professor Mantovani ha individuato quattro risposte: «Intanto ci siamo dimenticati di cosa sono le malattie infettive – ha detto . La polio, per fare un esempio, non è affatto scomparsa: se smettessimo di vaccinarci la vedremmo ritornare, esattamente com’è accaduto con morbillo, difterite e altro». Poi i falsi miti: «Molte menzogne hanno condito il dibattito sui vaccini, la più nota e pericolosa è quella che vedrebbe un legame tra autismo e vaccinazione. Un falso acclarato! Purtroppo in rete se ne trova ancora traccia». Nell’elenco figura anche la convinzione che ammalarsi faccia bene al sistema immunitario: «Falso. Il miglior allenamento per il nostro sistema immunitario è il vaccino, non la malattia». E infine un aspetto culturale figlio dei nostri tempi: «Non abbiamo la percezione della solidarietà e della difesa dei più deboli – ha concluso il professor Alberto Mantovani -. Da cosa dipende? Dal fatto che non li vediamo. Noi non abbiamo visto quel bambino colpito da leucemia linfatica acuta che aveva il 90 per cento delle possibilità di guarigione ed è invece morto per via del morbillo. Se fossimo stati tutti vaccinati, il virus non sarebbe andato in giro e avremmo salvato il bambino che, come tutti gli altri, aveva il diritto di andare a scuola e giocare».

Molto apprezzati dalla platea dell’Accademia della Scienza anche gli interventi del professor Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento integrato di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino (“Che cosa evitiamo con i vaccini”) e del dottor Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Torino. Mentre il professor Alberto Piazza, presidente dell’Accademia delle Scienze, ha evidenziato la necessità di «Informare correttamente su un tema tanto delicato e controverso», e il dottor Alessandro Comandone, presidente dell’Accademia di Medicina e responsabile dell’Oncologia dell’Ospedale Humanitas Gradenigo, ha richiamato «il quadro di grande confusione che caratterizza l’argomento vaccini e l’importanza di spiegare in modo puntuale cosa prevede la nuova legge».