È partita la campagna di sensibilizzazione che coinvolge dipendenti e collaboratori e che, attraverso i volti di medici e operatori sanitari, invita il personale della Clinica a vaccinarsi contro l’influenza per difendere se stessi e i pazienti.

Si chiama Più vicini col vaccino” ed è il nome della campagna di sensibilizzazione avviata in Humanitas Cellini per suggerire a dipendenti e collaboratori della Clinica di vaccinarsi contro l’influenza. L’iniziativa è stata condotta all’interno di Humanitas Cellini per mezzo di canali di comunicazione interna che, oltre a un form di adesione individuale inviato per posta elettronica, hanno incluso una serie di manifesti con i volti e i nomi di personale medico, sanitario e assistenziale accompagnati dallo slogan “Io mi vaccino”. Si tratta di scelta consapevole che medici e operatori sanitari compiono con senso di responsabilità e sicurezza verso i pazienti della Clinica e verso le persone più deboli ed esposte.

Proprio i medici e il personale sanitario di assistenza figurano per almeno tre motivi tra i soggetti indicati dal ministero della Salute quali destinatari del vaccino: il rischio personale di contrarre l’influenza trovandosi a continuo contatto con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus; l’assenza dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui c’è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione; il rischio di diventare trasmettitore di infezione da virus influenzali proprio in ospedale, dove è invece necessario il massimo della tutela.

Lo scorso inverno l’influenza aveva colpito in Italia ben cinque milioni e 400mila persone e causato l’affollamento dei Pronto soccorso degli ospedali che, in particolare a Torino, avevano dovuto fronteggiare un numero di accessi nettamente superiore alla media. Anche quest’anno il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale andrà da metà ottobre a fine dicembre e comprenderà, tra le diverse categorie, i soggetti di età pari o superiore a 65 anni; i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; gli individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; i familiari e i contatti di soggetti ad alto rischio; donatori di sangue.