Vene varicose: le nuove tecniche endovascolari garantiscono efficacia e tempi di recupero rapidissimi: «La patologia venosa riguarda quasi il 40 per cento di chi ha superato i 35 anni d’età nonché un ultra 60enne su due» spiega il dottor Jean Daniel Rostan. «Se trascurata, diventa evolutiva e può peggiorare fino a sviluppare gravi disturbi alle gambe».
Vene varicose: la bella stagione alle porte induce a scoprire le gambe e a riportare in evidenza il problema. La patologia venosa risulta molto diffusa nella popolazione adulta: riguarda quasi il 40 per cento di chi ha superato i 35 anni d’età nonché un ultra 60enne su due», spiega il dottor Jean Daniel Rostan, specialista del Centro di Chirurgia venosa di Humanitas Cellini. A essere maggiormente esposte sono le donne: «La loro possibilità di sviluppare una malattia venosa è superiore di tre volte a quella degli uomini», aggiunge. Per donne e uomini è comunque opportuno non considerare le varici un semplice disturbo estetico: «Proprio così – conferma il dottore Rostan -, se viene trascurata, la patologia venosa diventa evolutiva e può peggiorare nel tempo fino a sviluppare gravi disturbi alle gambe con un conseguente peso sociale che non va ignorato».
Per risolvere il problema delle vene varicose non è peraltro più necessario ricorrere a quei tagli dolorosi e a quelle suture antiestetiche che erano caratteristiche della chirurgia venosa di un tempo: «Le moderne tecniche endovascolari mettono il paziente in condizione di riprendere a camminare sulle proprie gambe appena mezzora dopo la fine dell’intervento – aggiunge il dottor Rostan – . Si tratta di procedure che rispetto ai metodi tradizionali registrano maggiore percentuale di successo e che sono state validate a livello internazionale tanto da essere molto diffuse in tutto il Nord Europa e negli Stati Uniti».
Nel Centro di Chirurgia venosa di Humanitas Cellini il dottor Jean Daniel Rostan e il dottor Giorgio Bitossi utilizzano da sette anni la tecnica laser e da due anni il cianoacrilato, una “colla” speciale che chiude per sempre la vena safena, responsabile delle varici e delle relative complicanze. «Si tratta di procedure indolori, sicure e di grande efficacia, ancora più elevata se affidata a un team specializzato come il nostro che esegue circa 800 interventi l’anno», spiegano i due chirurghi vascolari.
Proprio il Centro di Chirurgia venosa di Humanitas Cellini è oggi leader in Italia per numero di interventi eseguiti con il cianoacrilato. Una leadership confermata anche nel complesso delle tecniche endovascolari: «Trattano tutte le malattie della vena safena e risultano perfettamente conformi alle nuove linee guida internazionali che puntano nella direzione di interventi da eseguire in ambito ambulatoriale», assicurano. «Il cianoacrilato è la più nuova tra le tecniche che negli ultimi anni sono risultate utili per dire addio per sempre a tagli, suture e fastidi post operatori – conckude il dottor Rostan -. L’intervento con la “colla” dura appena cinque minuti, si svolge in modo del tutto indolore e senza necessità di anestesia locale». Sicuro ed efficace come quello eseguito con il laser, questo metodo offre al paziente un’immediata ripresa dell’attività: si può ricominciare subito a guidare, fare sport e mantenere una regolare igiene personale. Tutte ragioni che lo rendono particolarmente indicato e molto richiesto da soggetti che praticano sport, anche ad alto livello agonistico. L’elevato numero di interventi eseguiti dal dottor Bitossi e dal dottor Rostan con il cianoacrilato ha ribadito quanto affermato dalla letteratura medica che equipara, per efficacia ed elevatissima percentuale di successo, la nuova tecnica a quella già riconosciuta del laser.