Dalla dottoressa Tiziana Nardò le regole e gli strumenti (creme, spray, latte e integratori) fondamentali per difendersi dalle insidie della bella stagione.

L’estate sta iniziando e diventa perciò più che mai necessario proteggere la nostra pelle dagli effetti del sole. «Premesso che difendersi dai raggi solari è importante tutto l’anno e anche in città – osserva la dottoressa Tiziana Nardò, medico di Humanitas Cellini specializzata in Dermatologia e Venereologia -, questa è la stagione in cui siamo più svestiti ed esponiamo al sole zone come il viso, le braccia o il décolleté. Occorre perciò prestare maggiore attenzione e osservare alcune regole utili a difendersi dalle insidie della bella stagione». Precauzioni semplici ma di grande utilità: «La protezione può essere locale grazie all’effetto di creme, spray o latte solare – aggiunge la dottoressa Nardò – oppure può essere fornita da integratori che agiscono a livello generale». Proteggersi significa ridurre il rischio di scottature, eritema e lentigo solari, macchie della pelle causate dall’eccessiva esposizione al sole.

E’ in ogni caso in spiaggia che il livello di attenzione deve essere innalzato: «La protezione solare va applicata su tutto il corpo e ben più di una volta – precisa la dottoressa Nardò -. Per risolvere il problema non basta applicare una protezione con “fattore 50” appena arrivati in spiaggia. Non basta neanche per i bambini che, anzi, vanno nuovamente trattati anche dopo aver fatto il bagno perché venti minuti in acqua tolgono efficacia anche alla crema solare idroresistente». Per i più piccoli vanno inoltre osservate alcune accortezze particolari: «Il consiglio è di portarli in spiaggia solo al mattino presto o nel tardo pomeriggio, accompagnati anche da cappellino e indumenti fotoprotettivi che forniscono il loro contributo alla protezione complessiva del bambino». Per il quale la protezione solare non deve mai essere inferiore al fattore 50: «Limitazione che vale anche per gli adulti per ridurre il rischio di insorgenza provocato da un fotodanneggiamento. La pelle già danneggiata dal sole necessita di protezioni accurate», aggiunge ancora la dottoressa Nardò.

Il fototipo e la tipologia delle pelle determinano in ogni caso la strategia solare adatta per ciascun paziente. Altrettanta attenzione va riservata a eventuali patologie legate alla pelle: «Di norma il sole fa bene alla psoriasi ma va evitato da chi ha il lupus o la couperose – precisa la dottoressa Nardò -. Più controversa è la situazione di chi soffre di acne, in quest’ultimo caso rivolgersi a un dermatologo può aiutare a compiere una scelta migliore». E’ in ogni caso bene utilizzare prodotti certificati e non farsi abbagliare da messaggi ingannatori: «Il dermatologo può indirizzare il paziente anche sulla qualità e tipologia del prodotto più adatto al suo profilo».

E’ vero che oggi c’è una maggiore consapevolezza dei pericoli comportati da una scorretta esposizione solare ma la dottoressa Tiziana Nardò invita a non abbassare la guardia: «E’ migliorata la qualità dei prodotti a nostra disposizione – conclude – ed è migliorata la loro gestibilità. La crema che ci colora di bianco può essere sostituita con pari efficacia da spray o latte che risultano ideali anche per chi fa sport: andare in bici, giocare a tennis o camminare in montagna sono tre esempi di casi che richiedono l’adeguata protezione. Possiamo proteggerci dal sole in qualsiasi situazione, evitiamo di sottovalutare aspetti che domani potrebbero trasformarsi in problemi anche seri».