L’aftosi orale indica la presenza di afte, piccole ferite fastidiose dalla forma tondeggiante, all'interno della bocca, sulla mucosa che ricopre le guance, sulle labbra, sulla zona sottolinguale o sulla lingua.

Le afte possono formarsi in seguito a morsi fortuiti, uno spazzolamento eccessivo con lo spazzolino da denti, consumo di cibi acidi, speziati o ai quali si è sensibili (per esempio cioccolato o uova), reazione allergica ad alcuni batteri nel cavo orale, Helicobacter pylori, cambiamenti ormonali collegati al ciclo mestruale o stress.

Le afte possono anche essere legate ad alcune patologie e anche risposte immunitarie anormali nei riguardi delle cellule sane della bocca possono condurre alla creazione di queste lesioni.

Quali patologie si possono collegare all'aftosi orale?

Tra le malattie che si possono collegare all'aftosi orale troviamo:

  • Celiachia
  • Lichen planus
  • Lupus eritematoso sistemico
  • Malattia di Crohn
  • Pemfigo volgare
  • Sindrome di Behçet

Ricordiamo che questo non è un elenco completo e che è sempre meglio consigliarsi con il proprio dottore di riferimento in presenza di continuità dei sintomi.

Quali sono le soluzioni per l'aftosi orale?

Contro l’aftosi orale può essere aiuto adottare alcune accortezze alimentari, assumere integratori di vitamine e minerali e probiotici che facilitano il giusto funzionamento del sistema immunitario.

Se le afte sono molte possono essere efficaci collutori o paste contenenti antibiotici, disinfettanti o corticosteroidi. La cauterizzazione include invece l'eliminazione dell'afta usando uno strumento specifico o una sostanza chimica tipo il debacterol o il nitrato d'argento.

Nelle situazioni più gravi, al paziente potrebbero essere consigliate terapie da assumere per via orale o a base di farmaci in grado di intervenire sul funzionamento del sistema immunitario.

In presenza di aftosi orale occorre rivolgersi al medico?

In genere l'aftosi orale guarisce nel giro di 7-15 giorni, ma tende a recidivare. È bene dunque chiedere consiglio al proprio medico per scongiurare questo rischio.