I crampi addominali sono dolori che possono comparire nella regione compresa tra il torace e l’inguine. Se frequenti, durano per molto tempo o sono associati a febbre. In altri casi sono, invece, il sintomo di disturbi meno gravi, come l’accumulo di gas nell’apparato digerente.

Quali malattie si possono associare ai crampi addominali?

Le patologie che si possono associare a questa condizione sono:

  • Allergia alimentare
  • Angina addominale
  • Appendicite
  • Botulismo
  • Cancro al colon
  • Celiachia
  • Colite
  • Colite ulcerosa
  • Diverticolite
  • Endometriosi
  • Fibrosi cistica
  • Gastroenterite
  • Intolleranza al lattosio
  • Intolleranze alimentari
  • Intossicazione da monossido di carbonio
  • Occlusione intestinale
  • Peritonite
  • Polipi intestinali
  • Salmonella
  • Sindrome dell’intestino irritabile

Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico in caso di persistenza dei sintomi.

Cosa fare in caso di crampi addominali?

È bene rivolgersi al medico:

  • se i crampi addominali persistono per più di una settimana;
  • se il dolore non migliora nell’arco di 24-48 ore;
  • se il dolore peggiora o è associato a nausea o a vomito;
  • se i crampi sono associati a bruciore durante la minzione, febbre, diarrea per più di 5 giorni, a perdita di appetito prolungato, a sanguinamento vaginale, a inspiegabile perdita di peso, a gonfiore che dura per più di due giorni.

È invece meglio rivolgersi al Pronto soccorso se:

  • si è in trattamento antitumorale;
  • non si riesce a scaricare l’intestino, soprattutto se allo stesso tempo è presente vomito;
  • si avverte dolore al petto, al collo o alle spalle;
  • il dolore addominale è improvviso e tagliente;
  • il dolore è concentrato tra le scapole ed è associato a nausea;
  • si hanno difficoltà respiratorie;
  • la pancia è sensibile al tatto o tesa e dura e vi sono stati traumi addominali;
  • si è incinta.

Se i crampi addominali compaiono dopo i pasti e sono localizzati nella parte alta dell’addome, può essere utile assumere degli antiacidi, mentre andrebbero evitati i cibi molto grassi, i fritti, i prodotti a base di pomodoro, la caffeina, gli alcolici e le bevande gassate.

Se, invece, il dolore è associato a nausea o vomito, è bene evitare cibi solidi per qualche ora, bere a piccoli sorsi e reintrodurre gli alimenti iniziando con cibi come il riso bollito e i cracker. Meglio, invece, evitare i latticini.

In generale, può essere utile bere molto, aumentare la frequenza dei pasti diminuendone però la quantità, limitare il consumo di cibi e bevande che favoriscono la produzione di gas, seguire una dieta equilibrata e ricca di fibre e praticare un’attività fisica regolare.