Dopo quello della Città della salute e della scienza di Torino un altro Corso di laurea in Infermieristica si affida all’esperienza di chi dal 2004 mette a disposizione professionalità e formazione.

Dallo scorso 3 ottobre due studenti del corso di laurea in Infermieristica del San Luigi stanno svolgendo il proprio tirocinio all’interno di Humanitas Cellini. «Il nostro ospedale investe da anni sulla crescita dei propri professionisti in qualità di formatori e affiancatori. E’ un percorso avviato nel lontano 2004 che, grazie alla competenza dei coordinatori infermieristici, ci ha permesso di essere scelti come sede di tirocinio per gli studenti dei corsi di laurea in Infermieristica dell’Università degli studi di Torino, dapprima quelli della Città della salute e della scienza e ora quelli del San Luigi», spiega il dottor Aldo Montanaro, direttore dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas Cellini, Humanitas Gradenigo e Clinica Fornaca.

 

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A seguire gli studenti provvede la doppia figura dell’infermiere guida e del tutor clinico. Il primo lo segue all’interno dell’unità operativa aggiornandolo costantemente sui percorsi assistenziali utilizzati, il secondo ha la responsabilità nella gestione del percorso di tirocinio. «Decide cosa deve fare lo studente, quali sono gli obiettivi da raggiungere e quali gli strumenti a sua disposizione», aggiunge il dottor Montanaro. Il percorso è sempre individualizzato e prevede il confronto continuo tra le due figure che lo seguono da vicino nel suo tirocinio che dura dalle quattro alle sei settimane. «Lo studente segue l’intero percorso diagnostico-terapeutico del paziente, non si limita alla degenza ma quando necessario accede anche alla sala operatoria», precisa il dottor Montanaro.

Se la figura dell’infermiere guida è nota e consolidata, quella del tutor clinico merita di essere focalizzata. «Si tratta di figure di riferimento che mettono a disposizione la loro professionalità e formazione al fine di poter garantire un percorso di apprendimento aggiornato ed esclusivo – precisa il dottor Montanaro -. I nostri strumenti educativi mirano a incoraggiare una mentalità riflessiva, il pensiero critico, la capacità di risolvere i problemi e una speciale attenzione alle relazioni con i pazienti e le loro famiglie».

Ambedue i tutor clinici dei primi due studenti provenienti dal Corso di laurea del San Luigi lavorano in Humanitas Cellini da tre anni, seppur in due diversi reparti di Ortopedia dell’ospedale. «Si tratta di una grossa opportunità per noi e per gli studenti – assicura Giulia Miccoli, 27 anni, tutor clinico di George Arabagiu -. Avevo compreso l’importanza del tirocinio proprio quando ero ancora studente: si tratta di un periodo da gestire con dedizione e cura perché molto professionalizzante anche dal punto di vista emotivo, considerato che ti mette a contatto con situazioni come la malattia o la morte». Giulia Miccoli aveva addirittura realizzato la propria tesi di laurea sulle aspettative degli studenti del primo anno, dopodiché è passata con naturalezza dall’altra parte: «Poterli accompagnare in percorsi formativi ed educativi di questo tipo è un’esperienza utile anche per il nostro fresco ruolo», aggiunge. Ha invece 29 anni Stefania Fabbri, tutor clinico di Elena Maina: «E’ un’esperienza dall’impatto molto positivo – afferma -. Per noi è molto importante essere responsabili di questo delicato percorso. Lo studente si confronta da subito con aspetti molto importanti e si percepisce tutta l’attenzione che riserva nei nostri confronti». Un contatto facilitato dalla freschezza del percorso accademico del tutor: «Sono felice di mettere a disposizione in corsia la mia esperienza e il mio bagaglio professionale – conclude Stefania Fabbri -. Il ritorno che otteniamo in termini di attenzione e disponibilità testimonia della nostra attenzione all’evoluzione formativa».