«La realtà virtuale faciliterà la chirurgia portando gli interventi sempre più vicino alla perfezione. Ma la tecnologia non può ancora sostituirsi all’essere umano» afferma il dottor Roberto Ravera, responsabile dell’Ortopedia II di Humanitas Cellini.

Le novità in ortopedia oggi e nei prossimi anni

«L’artroscopia, la chirurgia minvasiva per la spalla, percutanea e con anestesia spesso loco-regionale, è stata una vera rivoluzione; anche i protocolli della gestione pre e post-operatoria sono sempre più all’avanguardia. Per quanto riguarda la chirurgia degenerativa protesica Humanitas Cellini è un centro di riferimento internazionale».
Il dottor Ravera, chirurgo ortopedico di Humanitas Cellini parte da qui per guardare al futuro: «L’ortopedia, come tutto il nostro mondo, va sempre più incontro alla digitalizzazione: negli ultimi 4-5 anni siamo passati dalla pianificazione degli interventi chirurgici protesici utilizzando dei lucidi che venivano sovrapposti alle radiografie (template) a pianificazione computerizzata, navigazione elettromagnetica e chirurgia robotica. Ora siamo pronti per il prossimo traguardo: la chirurgia attraverso l’uso della realtà virtuale».

Sembra fantascienza, ma è realtà

«Il futuro è già in parte qui, ed è diverso da tutto quello che c’era prima: questa tecnologia innovativa permette ai chirurghi di avere sotto i propri occhi la realtà e simultaneamente i progetti di intervento acquisiti attraverso le TC tridimensionali, visualizzabili in un solo visore. Come quelli della Playstation» spiega il dottor Ravera. «Sembra di parlare di fantascienza, eppure oggi stiamo finalmente portando nella pratica clinica lo sviluppo teorico al quale ci siamo dedicati da tempo, in modo pionieristico».

«Medicina e tecnologia biomedica si incontrano, semplificando il lavoro del chirurgo: pochi strumenti collegati con i sistemi di realtà virtuale per operare in modo molto più agile e con una precisione al grado nel posizionamento delle guide di taglio. Risultato: impianti sempre più anatomici, meno invasivi, risparmio assoluto dei tessuti sani».
«Queste tecnologie di ultima generazione, insieme alle tecniche chirurgiche aggiornate, hanno un impatto decisamente migliorativo per tante patologie, ma bisogna anche sapere che per ora sono impegnative dal punto di vista economico» spiega il dottor Ravera.

Spazio al pensiero umano

Nonostante il grande entusiasmo per la chirurgia virtuale, il dottor Ravera resta dell’idea che il robot sia molto valido per interventi in cui sia richiesta un’alta standardizzazione, ma non crede in un’evoluzione totalmente robotica: «La realtà virtuale faciliterà il chirurgo a produrre interventi sempre più riproducibili e vicini alla perfezione. Ma non vedo ancora una tecnologia che si sostituisce all’essere umano, l’adattabilità della mente capace di rispondere a una imprevedibile complessità è ancora insostituibile».