Reumatologia: l’ambulatorio sarà condotto dal dottor Paolo Clerico e coniugherà la sua consolidata esperienza con la tradizione ortopedica di Humanitas Cellini: l’approccio multidisciplinare tra reumatologo, ortopedico e fisiatra può accelerare la diagnosi e ottimizzare le scelte terapeutiche.

Un ambulatorio di Reumatologia orientato in special modo sulle patologie articolari: «È una scelta che nasce con l’obiettivo di completare sul versante reumatologico le competenze della storica e prestigiosa componente ortopedica di Humanitas Cellini con cui in passato ho già ampiamente collaborato». Parola del dottor Paolo Clerico, specialista in Reumatologia e in Ortopedia e traumatologia, già responsabile del Centro di Artrite reumatoide dell’ospedale Cto di Torino.

Il dottor Clerico avvia nel mese di maggio il nuovo ambulatorio di Reumatologia di Humanitas Cellini, ogni mercoledì pomeriggio sarà a disposizione per visite specialistiche che si collocheranno all’interno del percorso di cura complessivo del paziente: «Chi è alle prese con un problema articolare – spiega il dottor Clerico – può avere necessità di terapie mediche, chirurgiche o riabilitative e spesso, nel decorso della malattia, può avere la necessità di rivolgersi a più specialisti». Ma le competenze di reumatologo, ortopedico e fisiatra sono molto diverse e il paziente corre il rischio di trovarsi disorientato di fronte a pareri parzialmente discordanti: «Un approccio interdisciplinare può invece accelerare i tempi della diagnosi, riducendo il rischio di esami in eccesso e consentendo, al tempo spesso, di ottimizzare le scelte terapeutiche», osserva il dottor Clerico.

Un approccio interdisciplinare risulta fondamentale in tutte le patologie reumatiche. «Il reumatologo è in ogni caso lo specialista di riferimento – specifica il dottor Clerico – ma è necessaria una rete interdisciplinare di competenze che dipende a sua volta dal tipo di patologia trattata. Nei pazienti affetti da patologie artritiche, il reumatologo è affiancato dall’ortopedico e dal fisiatra, mentre in caso di patologie a prevalente impegno viscerale, come nelle connettiviti, il reumatologo si trova a collaborare prevalentemente con specialisti di tipo internistico, in particolare, nefrologo, pneumologo e cardiologo oppure dermatologo o neurologo».

Le patologie articolari sono molto più frequenti delle patologie connettivitiche e i piemontesi affetti da patologie artritiche sono circa 50mila: «Purtroppo – riflette ancora il dottor Clerico – nella nostra regione i reumatologi sono relativamente pochi e il ridimensionamento del Centro di artrite reumatoide ha comportato una riduzione delle strutture di riferimento dedicate ai pazienti artritici». Eppure la diagnosi precoce rimane di fondamentale importanza: «Soprattutto in presenza di sintomi quali dolori articolari persistenti con prolungata rigidità al mattino – sottolinea il medico -. Agire per tempo, rivolgendosi al reumatologo nelle prime fasi della malattia, è di fondamentale importanza per prevenire il danno articolare e l’evoluzione della malattia».

Per la sua particolare formazione, l’impegno del dottor Clerico è orientato da sempre alle patologie articolari e in particolare ai pazienti affetti da artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni e che riguarda circa l’uno per cento della popolazione. «È una malattia sociale dai costi elevati – evidenzia il dottor Clerico – perché colpisce persone giovani, soprattutto donne, causando una progressiva disabilità con ripercussioni sulla vita personale e lavorativa del paziente». Al giorno d’oggi le conseguenze della malattia risultano molto meno gravi che in passato, anche se esistono ancora pazienti con gravi forme di artrite. «Negli anni ’80 un paziente su tre doveva essere operato – conclude il dottor Clerico -, oggi l’intervento riguarda un paziente su dieci». Merito delle terapie moderne con farmaci biotecnologici basati su anticorpi monoclonali che agiscono in modo selettivo risultando molto efficaci.