Miopia, ipermetropia e astigmatismo possono essere quasi sempre corretti – e non solo in gioventù – grazie alla chirurgia. Lo afferma il dottor Giordano Fanton, medico oculista specializzato nella microchirurgia del segmento anteriore: «È opportuno farlo quando il difetto visivo risulta tale da inficiare la qualità di vita del paziente».

La chirurgia refrattiva può correggere i difetti visivi che ci obbligano a portare gli occhiali: miopia, ipermetropia e astigmatismo possono essere corretti attraverso l’intervento che l’oculista effettua sulla cornea o sul cristallino, la lente interna dell’occhio. In quest’ultimo caso si parla di facoretrattiva e si tratta di uno dei principali campi di attività del dottor Giordano Fanton, oculista di Humanitas Cellini, specializzato nella microchirurgia del segmento anteriore. Chirurgia refrattiva e della cornea, cataratta, glaucoma e traumatologia oculare sono i suoi ambiti preferiti, ai quali si affianca una riguardevole esperienza nella diagnostica oftalmologica avanzata.

Dottor Fanton, quando è utile pensare di sostituire il cristallino naturale a scopo refrattivo?

«È opportuno farlo quando una persona ha superato i 45/50 anni di età e il suo cristallino, vale a dire la lente naturale che assieme alla cornea permette di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina, ha perso la sua capacità accomodativa per vicino. Si interviene chirurgicamente quando il difetto visivo risulta particolarmente elevato e, conseguentemente, finisce per inficiare la qualità di vita del paziente. Quando gli occhiali smettono di essere semplici ausili visivi e diventano vere e proprie protesi è giunto il tempo di prendere seriamente in considerazione l’ipotesi dell’intervento chirurgico».

Sempre più di frequente il paziente richiede un trattamento personalizzato in grado di offrire risposte efficaci al problema visivo che lo riguarda. Cosa gli può offrire la chirurgia refrattiva?

«Sempre più di frequente ricorriamo a lentine intraoculari “Premium”, vale a dire personalizzate sul difetto visivo del paziente. Questa tecnologia permette una visione migliore di quella offerta dai trattamenti standard, tanto per lontano quanto per vicino».

L’utilizzo di una chirurgia sempre più raffinata produce anche un vantaggio in termini di comfort ed efficacia terapeutica?

«Sì, la facoretrattiva è un intervento di elevata microchirurgia e, oltre a un’efficacia maggiore in termini di recupero visivo, consente anche una rapida guarigione post intervento. Per i pazienti che si sottopongono a questo tipo di operazione il recupero è sicuramente più rapido che in passato».

I risultati refrattivi ottenuti dopo l’intervento sono stabili e duraturi nel tempo?

«Proprio così: anziché rinnovare periodicamente le lenti dell’occhiale, questo tipo di intervento consente di risolvere il problema una volta per tutte. In appena una settimana e per sempre il paziente può abbandonare gli occhiali e, assieme a loro, anche il vecchio problema di vista».