Il Centro odontoiatrico Humanitas Cellini protagonista dell’incontro del 1° marzo con i medici Antonio Cristiano ed Enrico Romolotti: «Il futuro si chiama carbonio».

 

Presente e futuro dell’implantologia orale e delle soluzioni protesiche sono stati gli argomenti dell’appuntamento dei “Martedì Salute” dello scorso martedì 1° marzo al Centro Incontri della Regione Piemonte.

A discutere di “Implantologia orale e soluzioni protesiche: metodiche attuali e future” sono stati due medici odontoiatri del Centro odontoiatrico di Humanitas Cellini di via Benvenuto Cellini 2, Torino: il dottor Antonio Cristiano e il dottor Enrico Romolotti. I due medici si sono rivolti alla platea illustrando le tecniche chirurgiche attuali e prospettando quelle che ci attendono in un futuro molto prossimo. L’implantologia permette da anni di rispondere alle più disparate situazioni di edentulia (mancanza di uno o più elementi dentari) e lo fa adottando tecniche e materiali sempre più all’avanguardia, tutti studiati per ridurre al minimo il disagio del paziente.

Il dottor Antonio Cristiano è il referente clinico del Centro odontoiatrico di Humanitas Cellini: «Svolgiamo l’attività di reparto in monobranca – ha spiegato -: ogni singolo professionista è altamente specializzato in una singola branca dell’odontoiatria, modalità che consente di velocizzare e aumentare la qualità di ogni singola prestazione». Pertanto il chirurgo implantologo si occupa solo di eseguire interventi implantari, l’endodonzista di curare solo le devitalizzazioni, il protesista di ricostruire e rimettere i denti. «Nei miei compiti – ha proseguito il dottor Cristiano – rientra quello di indirizzare il paziente verso il clinico di competenza e di mantenere con lui un rapporto continuativo per tutta la durata del trattamento, rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità organizzativa e medica».

Il Centro odontoiatrico di Humanitas Cellini ha tra i propri punti di forza anche la tracciabilità e la sterilizzazione degli strumenti: «Seguiamo – ha aggiunto il dottor Cristiano – un percorso che ci permette di sapere in ogni momento se lo strumento è stato sterilizzato, chi e quando lo ha fatto e se lo ha fatto in maniera corretta». Per i casi chirurgici più complessi e per i pazienti che soffrono di più lo stress da dentista, il Centro si avvale inoltre della collaborazione degli anestesisti di Humanitas Cellini: «La sedazione cosciente permette di far trascorrere le ore dell’intervento come se nulla stesse accadendo», ha precisato il dottor Cristiano. Allo stesso modo, il Centro odontoiatrico collabora con l’Ematologia di Humanitas Cellini («Gestiamo anche i pazienti in trattamento anti coagulante») e con l’Otorinolaringoiatria: «Ci occupiamo di strutture anatomiche affini o molto vicine e, in taluni casi, le nostre diagnosi sono condivise», ha fatto notare il dottor Cristiano.

 

L’intervento del dottor Romolotti ha esplorato le frontiere della progettazione protesica e della realizzazione di interventi attraverso la programmazione computer-guidata, una modalità che egli stesso esegue da anni con risultati di grande rilievo. Con l’ausilio di una serie di immagini ricavate dall’esperienza maturata con i propri pazienti, il dottor Romolotti ha mostrato l’efficacia degli impianti realizzati in questo modo: «Il computer ci ha consentito un’evoluzione importante – ha precisato -, garantita dalla professionalità che il medico odontoiatra dimostra al momento della sua applicazione». Per questo motivo, il dottor Romolotti ha messo in guardia da una serie di luoghi comuni («Denti garantiti in poche ore? E’ possibile, ma non per tutti perché dipende dalle condizioni del singolo paziente. Se quest’ultimo non ha determinate caratteristiche è bene non procedere, sennò si rischia di peggiorare la situazione», ha ammonito) e ricordato la necessità di uno strumentario ad hoc per chi utilizza la chirurgia computer-guidata: «Favorisce interventi più rapidi e precisi», ha sottolineato.

E il futuro? Come sarà l’implantologia orale degli anni a venire? «Il futuro – ha concluso il dottor Enrico Romolotti – non è poi così distante e si chiama carbonio. Pesa un sesto del titanio oggi utilizzato e sopporta un peso 200 volte superiore. Ho cominciato a svolgere questo tipo di lavoro 35 anni fa e se allora mi avessero detto a che punto saremo arrivati oggi non lo avrei ritenuto possibile. L’utilizzo del carbonio favorirà un’ennesima rivoluzione che produrrà sicuri benefici per i pazienti».